"Porno crisi" : al via la rottamazione dei "Gadget Erotici"

Singolare iniziativa di una ditta austriaca: al via la rottamazione dei "gadget erotici" per combattere la crisi del settore.
Se qualche mese fà, sempre su queste pagine, commentavamo la "non crisi" del settore "porno e affini", con i "Sexy Shop" sempre affollati, e che  non risentivano minimamente della recessione, a distanza di qualche mese possiamo affermare che la crisi non ha risparmiato niente e nessuno, e si è abbattuta anche su questa "fetta" di mercato, che da sempre fà segnare incassi record.
Di conseguenza, le aziende interessate hanno pensato bene di non rimanere con le mani in mano e fare qualcosa per salvaguardare i propri guadagni: è il caso della ditta austriaca Schwabe che, ispirata dagli incentivi alla rottamazione, ha avuto l’idea di applicarli anche al settore dei gadget erotici.
L’azienda, attiva online, ha pensato, quindi, di fare uno sconto di 40 Euro sui "nuovi acquisti" con la cosiddetta supervalutazione dell’usato. Un pò come accade con le automobili, quindi, il ritiro dell’usato prevede uno sconto sugli acquisti successivi. Il tutto comodamente online compilando una semplice scheda.

Sesso e fantasie

Sull’argomento,
che da sempre rappresenta uno dei principali tabù, ci sono parecchie ritrosìe: considerando che da tempi immemori il sesso ha suscitato scandali e vergogne, c’è da dire, a onor del vero, e a onore della cronaca – anche se si tenta di far finta di niente o comunque, vuoi per vedute retrograde, vuoi per luoghi comuni, anche se si tende a ignorare – che l’utilizzo dei cosiddetti sex toys è una realtà che esiste in molte più coppie di quante non possiamo immaginare.
Tra l’altro, come spiega Willy Pasini, sessuologo e psichiatra, che da anni scrive libri sull’argomento, l’utilizzo di questi oggetti può addirittura aiutare coppie in difficoltà evidente, che non sanno come fare per ritrovare equilibri perduti all’interno della coppia stessa.
Paradossalmente, se volete,
l’utilizzo di questi oggetti, può addirittura assumere un velo di romanticismo, come ci spiega lo stesso Pasini, recentemente intervistato sull’argomento:

"Ho una paziente, ultrasettantenne, rimasta vedova, alla quale il marito aveva regalato un vibratore. Mi ha chiesto se era male usarlo pensando a lui. In questo caso il giocattolo non è solo terapeutico, ma si veste di un’aura romantica !"

Lo stesso Pasini, infatti, ammette che è importante non aver vergogna: probabilmente andrebbero superati diversi luoghi comuni e, più in generale, andrebbe modificata una mentalità radicata che vuole coprirsi il volto di fronte a una realtà evidente.
L’uomo ha quindi capito che i sex toys possono addirittura avere un vero e proprio effetto terapeutico : come dimostrato dalle statistiche, vengono utilizzati da un Milanese su cinque, e apprezzati da uno su due, mentre tre su cinque ammettono di averne sentito parlare o averne visto uno.
Basti pensare che, recentemente, i gadget erotici sono entrati anche nei supermercati: non sono più soltanto i sexy shop, quindi, i luoghi dove è possibile acquistare questo tipo di oggetti. Mentre il sexy shop, infatti, è visto come una specie di luogo peccatorum, dove si reca chi ha idee ben precise per la testa, il supermercato aiuta anche a superare timidezze e vergogne tipiche di chi entra in uno di questi negozi.

La riprova che la nostra mentalità è ancora troppo lontana dall’essere meno sensibile ai luoghi comuni, ci arriva anche dalla comparazione tra un Paese come l’Italia e uno come l’America, patria della libertà di costume e, in questo caso, sessuale.
Come spiega il dottor Roberto Bernorio, ginecologo dell’Ospedale San Carlo, recentemente intervistato sull’argomento, la differenza sta proprio nella mentalità delle coppie. Mentre da noi l’utilizzo dei gadget è maggiormente proposto dagli uomini alle donne, in America, quest’ultime, sono totalmente indipendenti, e prendono da sole l’iniziativa di acquistarli ed usarli, con o senza il maschio. Basti pensare che, in America, alcuni sex toys sono riconosciuti come presidi medici dalla Food and Drug Administration.

Tuttavia, se proprio non riuscite a non aver vergogna,
la soluzione c’è : la società Tabooboo, leader nel settore, ha installato, a Roma e Milano, dei distributori automatici di sex toys. I distributori saranno riconoscibili dal colore rosa shocking e dalle scritte bianche, e presto saranno disponibili nelle maggiori città italiane. Basta inserire i soldi relativi al prodotto selezionato, e in men che non si dica è pronto per essere prelevato.

Insomma: cosa non si fà per combattere la crisi: in un periodo in cui termini come "recessione" sono ormai di routine , le "fabbriche dell’eros" non ci stanno a vedere in rosso i propri introiti. Chissà che l’iniziativa della Schwabe non si riveli una iniziativa vincente!
Ad ogni modo, bisognerebbe domandarsi se non sia davvero ora di abbandonare determinati luoghi comuni, e cominciare a capire che, forse, non sempre tutto ciò che ci appare negativo a prima vista lo sia effettivamente…

… E speriamo che la crisi risparmi, almeno, l’intesa sessuale delle coppie, e la voglia di amarsi… Quella si che sarebbe una crisi davvero difficile da combattere!

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Approfondimento sulla notizia
(Dal sito "La Stampa.it")

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