Ambiente, forse, un po meno in pericolo: il buco nell’ozono sta diminuendo… Ma i problemi non sembrano risolversi: ecco perché.
Ambiente un po meno in pericolo: il buco nell’ozono sta, lentamente, regredendo, come conferma uno studio pubblicato su Science, ma i problemi restano ben lontani dall’essere risolti.
Andiamo per ordine: al Polo Sud il buco nell’ozono si sta, pian piano, chiudendo, grazie, evidentemente, a quanto è stato fatto in questi anni per la lotta a tale piaga, compresa, principalmente, la “messa al bando” dei prodotti nocivi proprio per l’ozono.
Ricordiamo quanto sia importante l’ozono per la vita sulla terra, dal momento che schema il pianeta dalle radiazioni ultraviolette, che, se non ben “filtrate”, possono causare gravissimi danni, come il danneggiamento della catena alimentare degli oceani, l’alterazione del ciclo vitale delle piante, o, peggio ancora, scatenare cataratta e tumori della pelle.
Negli ultimi quindici anni, secondo le misurazioni effettuate, il buco nell’ozono si è ridotto di un’area pari all’intera superficie dell’India. E già di suo, questa, sarebbe un’ottima notizia, che, però, purtroppo non basta.
Un ulteriore studio ha, purtroppo, evidenziato come i cambiamenti climatici stiano falcidiando le colonie di pinguini, che, prima della fine del secolo corrente, potrebbero arrivare a decimarsi fino al 60%. L’aumento delle temperature, infatti, non solo diminuisce la disponibilità di cibo, ma, ancora ancora peggiore, decima i siti dove costruire il nido e nascondere le uova, con conseguenze facilmente immaginabili, cioè deleterie.
A proposito di queste due notizie, i ricercatori commentano:
Ci aspettiamo che il buco si rimpicciolisca, anche se molto lentamente: ora possiamo essere certi che i provvedimenti che abbiamo preso hanno riportato il pianeta sulla strada giusta. Abbiamo deciso collettivamente di liberarci delle molecole che danneggiano l’ozono. Ce ne siamo liberati, e il pianeta sta rispondendo bene. Quanto ai pinguini, mentre in passato le popolazioni di pinguini avevano beneficiato dei cambiamenti climatici, oggi non è più così.
Insomma: tanto lavoro è stato fatto, ma tanto, ancora, bisogna farne e al più presto. Ne va del futuro del nostro Pianeta!