Bambini, dalla scienza arrivano alcune importanti novità

Bambini al centro della scienza

Bambini al centro della ricerca scientifica: ecco alcune, importanti, novità scoperte, in questo settore, dai ricercatori nelle ultime settimane.

Bambini al centro, in queste settimane, della ricerca scientifica: diversi studi, infatti, hanno visto, come protagonisti, proprio i più piccoli. Eccone una rassegna dei più importanti.

Iniziamo con quanto scoperto dalla quantomai prestigiosa Stanford University, secondo cui la voce della mamma è quasi come un telecomando per i più piccoli, dal momento che è capace di accendere diverse aree del cervello: i più piccoli, infatti, sono capaci di riconoscere tempestivamente la voce della genitrice, così come dimostrato dagli esami di laboratorio. Nello specifico, tale circostanza è emersa dalla risonanza magnetica svolta su alcuni bambini di età compresa tra sette e dodici anni: solo la voce della mamma, rispetto ad altri suoni, era in grado di accendere, d’improvviso, tali aree, con un’accuratezza di riconoscimento pari al 97%!

La notizia è importante in quanto potrebbe segnare anche una svolta nella lotta precoce all’autismo: parliamo proprio di tale disturbo. Secondo l’Università di Trento, infatti, l’autismo sarebbe facilmente diagnosticabile, con decine di anni di anticipo, guardando gli occhi di un neonato: i bambini a rischio, infatti, tendono a perdere subito l’interesse verso gli stimoli diretti, come ad esempio il movimento di una mano, e questo potrebbe già essere un importante campanello d’allarme da non sottovalutare.

Parliamo, poi, del pianto dei bambini: una recente ricerca smonta totalmente la credenza secondo cui il bambino deve smettere autonomamente di piangere. Niente di più errato: lasciando piangere un bambino gli si procura uno stress totalmente inutile e senza alcun effetto “educativo”. In pratica gli si procura soltanto sofferenza.

E’ pur vero che, secondo l’Università di Toronto, il pianto di un bambino riesce a mandare in tilt il cervello dei genitori, facendolo funzionare diversamente rispetto al solito, come riportano i dati di laboratorio relativi all’esame elettroencefalografico degli adulti realizzato durante il pianto assordante di un bambino!

Insomma: tanti misteri restano ancora insoluti nel mondo dei più piccoli, ma, di certo, adesso ne sappiamo qualcosa di più! :-)

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