Noi che restiamo a cercare le risposte e nemmeno conosciamo il senso delle domande: certo che siamo strani davvero!
Cerchiamo risposte alle domande più strane e recondite, perdiamo i giorni e le notti appresso alle nostre ansie, alle nostre paure, ai nostri ricordi che ci violentano e ci avvelenano il tempo, e non ci rendiamo neppure conto che, spesso, siamo vittime di noi stessi, senza che il tempo ci dia le risposte che cerchiamo con tanto dolore, con il cuore stremato dai nostri dolori più intimi, reconditi e segreti…
…Eppure, nonostante tutto, noi restiamo ancora fermi, ad assecondare ed aspettare questo tempo, nell’attesa che ci doni quel qualcosa che stiamo cercando con tanto dolore e tanto fascino, anche se, in fondo, non sappiamo neppure noi cosa sia e di cosa si tratti, ma continuiamo ancora a cercare, a tentare di capire, a cercare di osservare, a trovare congetture e letture al nostro tempo (e a quello passato), cercando di trovare ombre e luci che non comprendiamo, ma ci ostiniamo, ancora, nel cercare di comprendere, nel cercare letture che non abbiamo ancora compreso, significati nascosti a questo tempo così statico, così silenzioso, con cui tutti litighiamo, con cui tutti ce la prendiamo, ma che, alla fine, non ha nessuna colpa tranne il fatto di essere, appunto, “tempo”, e non fare altro che il proprio dovere, di trascorrere, di farci continuare sul nostro cammino, crescendo, invecchiando, e lasciandoci alle spalle tutto quel che non serve, tutto quel che non è necessario, tutto quel che è giusto lasciarsi dietro senza una ragione, anche se fa male, anche se sai che non sarai e non sarà più lo stesso.
E noi che, ancora, siamo li, a cercare quelle soluzioni che il cuore vorrebbe sentirsi dire, ma che non sentirà mai, lottando con quella dolorosa, unica, vera… Realtà!