Che ti manca? Bella domanda: me lo hai chiesto improvvisamente, ed io, onestamente, non sono riuscito a risponderti davvero…
…Che ti manca? Mi vuoi dire che ti manca? Hai un lavoro, hai completato il tuo percorso di studi, hai un sacco di doti, sei simpatico. Mi vuoi dire che ti manca?
Eh, bella domanda cara ragazza… Che mi manca…
Te ne sei uscita così, con questa domanda, che mi ha spiazzato, perché, davvero, neppure io ho saputo risponderti davvero… Eppure, qualcosa non c’è, non posso dirti di no, così come non posso mentirti, perché, in fondo, so che mi conosci fin troppo bene, e credo che, un po, mi hai a cuore.
Non lo so cosa non ho, non lo so cosa vorrei, o forse lo so e faccio finta di niente o di non saperlo: di certo, so che, adesso, ho solamente me, ed è, sicuramente, una cosa importante, su questo non ci piove e siamo tutti d’accordo, ma penso anche che “me” non può essere tutto, perché viene meno sempre la dimensione del noi, che, in fondo, ci rende davvero persone complete e davvero felici e degne di vivere questo nostro tempo così strano e così pieno di sorprese.
La strada è lunga davanti a noi, ed io continuo a guidare mentre penso a cosa no ho, mentre penso a cosa vorrei, mentre penso che desidero tante cose che, al momento, non ci sono, non vedo: mi dici che è solo il mio punto di vista, mi dici – stizzita – che sono fissato a pensare quello che non è, ma io preferisco chiamarmi realista, attento osservatore di una realtà che, da sempre, chiamo con nome e cognome, senza edulcoranti di nessun tipo.
Che cosa mi manca… Lo so io cosa mi manca, e penso che lo sai anche tu. Accelero, e la strada, pian piano, mi riporta al “silenzio urlato” di ogni giorno…