Dedicato ad un maestro di vita : il mio maestro di musica


Ogni mattina , andando al lavoro , incontro il mio vecchio professore di musica , e spesso facciamo strada insieme .
E’ sempre lui : il suo flauto arancione sotto braccio , il quaderno pentagrammato , la camicia bianca d’ordinanza , i capelli grigi e gli occhiali come Mike Bongiorno .
Quante cose mi ha insegnato : con lui ho cpaito che dietro quelle note scritte su un foglio bianco con cinque righe e quattro spazi c’è VITA , che la musica può dare tanto , che può essere uno sfogo .
E’ soltanto grazie a lui se adesso so suonare quattro strumenti , se da quindici anni suono la tastiera , se suono la chitarra , il flauto dolce , il bongo .
Grazie a lui ho sviluppato la capacità di saper leggere al volo le note sul pentagramma , come se stessi leggendo un libro , e di scriverle altrettanto velocemente , come se stessi battendo sulla tastiera , come sto facendo adesso .
Lui mi ha insegnato che quegli arpeggi sono voce di una vita che può nascere dalle mani che sfiorano i tasti bianchi e neri , come gli accordi magigori , pieni di gioia , come quelli miori , tristi e melanconici .
E’ grazie a lui he ho capito che quei segni sul pentagramma sono parole di una stessa poesia , parti di una stessa emozione .
Grazie a lui ho cominciato ad apprezzare la musica , a conoscere i grandi compositori , la loro vita e le loro opere .
Grazie a lui ho sviluppato il senso musicale , il ritmo , la poesia e l’arte del comporre .
Mi ha insegnato tanto , ma lui non è un semplice musicista : no , lui è stato anche un maestro di vita per tutti noi , con la sua infinita calma e pasienza .
Non potrò mai dimenticare le sue mani grandi che sfioravano i tasti del pianoforte ,e mi facevano rimaere affascinato nel vedere quelle dita che volavano sui tasti come farfalle libere , come pensieri che nascono dalla mente , come sensazioni che solo lui sapeva donare con quelle dita che scivolavano sui tasti , sempre più velocemente …
Ho sognato tante volte di diventare bravo come lui , e so che è molto difficile diventarlo , se non quasi impossibile , ma è stato per me un punto di riferimento , un obiettivo da raggiungere .
Ricordo quando seguivo le sue lezioni , e rimanveo affascianto nel vedere come la musica poteva cambiare le situazioni : fare nascere il silenzio , far scendere le lacrime o dare l’allegria battendo il ritmo .
Ogni mattina facciamo la strada insieme , e quando venerdì mi ha visto insieme alla mia collega , che era una mia compagna di classe , e quindi aveva anche lui come professore (per la cronaca , nessuno di noi due lo sapeva , ci siamo ritrovati per caso !) , è nato un sorriso sul suo viso , dimostrazione della sua contentezza vera , senza ipocrisia .
In giro c’è ne poca di gente come lui , con un cuore grande così , come la musica che si porta nel cuore , e che ha saputo trasmettere anche a me .
E’ soltanto grazie a lui se adesso so suonare così bene , se so regalare emozioni e , in fondo , se riesco a trovare il mio equilibrio nelle note del pentagramma …

Caro prof ,
sai , venerdì il mio collega , durante la pausa , ha portato la chitarra , e quando mi sono esibito davanti ai colleghi del mio piano , e li vedevo emozionarsi dietro i miei accordi , pensavo a te , e avrei voluto dirti GRAZIE per quel che mi hai insegnato , e per averci trasmesso dei valori , ma sopratutto per averci sempre inseganto di crederci fino in fondo , e lottare per le idee in cui crediamo .

Sei un grande prof . Sei il mio mito !

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