Due bicchieri di silenzio

Qualcuno si appresta a definirli "sbalzi di umore" , lunaticità , oppure guardare pericoli dove non ci sono , avere paura quando in realtà non c’è bisogno di averne , esagerare nel vedere ciò che ci sta intorno e averne una prospettiva distorta , inequivocabili valvole di sfogo di dolori tenuti dentro per troppo tempo che potrebbero scoppiare d’un tratto , come roccia che ti si sgretola tra le mani , come un gessetto frantumato e reso polvere , fragile come un bicchiere di vetro in bilico su un cornicione .
Non sai mai quel che ti accade intorno , e se d’un tratto è tutto azzurro , d’improvviso diventa tutto oscuro e grigio , quasi senza un’orizzonte apparente , come se il cielo continuasse per miliardi di kilometri senza fermarsi , senza sosta , senza un’attimo di respiro . Già , il respiro , quello stesso respiro che si fa corto , che comincia a darti la sensazione di soffocare , quasi come se ti mancasse qualcosa . Ma ti accorgi che è solo una sensazione : non è l’aria a mancare , quella c’è , eccome . Ti manca qualcosa e non capisci cosa , e forse capisci che non ti senti così perchè hai qualcosa , qualcosa di fisico , ma perchè c’è dentro qualcosa che ti rende incompleto , qualcosa che non ti da la piena felicità cui tutti hanno diritto . Cosa può essere ?
Ti appresti a cercare soluzioni che non trovi , cominci a frugarti dentro , a guardarti intorno , a cercare un senso a quella tua sofferenza , a quel qualcosa che non c’è e che non trovi . Non sai con chi parlarne , a chi rivolgerti , e ti ritrovi in un’angolo come un pugile dopo un’incontro che ha perso dopo essere andato al tappeto più e più volte . Vorresti urlare e non trovi la forza , e resti a guardare le nuvole , il cielo , la sera , la notte e di nuovo il mattino , con quel silenzio intorno che non trova una spiegazione e mai ce l’avrà finchè non la troverai in te , nelle tue mani , e finchè non saprai dare un nome a quel tuo senso di vuoto , di non appartenenza .
Ti domandi che senso possa avere , e tenti di trovare scuse per mascherare quel tuo stesso dolore , quella tua stessa sofferenza che tenti di non guardare . Eppure c’è , è evidente che c’è , ma ti ostini a non capire . Quel chiodo batte ancora dentro , continua , senza sosta , e non capisci da dove possa partire quel tuo strano senso di silenzio che ti pervade , finchè non trovi modo di guardarti intorno , e trovare un’equilibrio precario , giusto per il tempo necessario ad andare avanti ancora un pò …

12 Commenti

  1. Ciao Dani, io posso tentare di dare un nome a quello che stai provando … è la ricerca della propria posizione nel mondo, ossia un lavoro che possa garantirci un’indipendenza, un equilibrio psicologico che ci permetta di navigare nelle tempeste della vita, una persona al nostro fianco con cui costruire un futuro …

    La tua è una età di passaggio in cui qesti conflitti sono continuamente dietro l’angolo … un senso di instabilità che ti spiazza … stai crescendo Dani :-)) non sei più un cucciolo!!!! Mandi Ire

    [COMMENTO EDITATO DAL GIOMBA : Commento ripetuto ! :-) ]

  2. ciao giovanotto, ci siamo passati tutti. a volte mi capita di pensare a come vedevo le cose quando avevo 20 anni o poco più. mi viene da pensare: che stupida. ma non ero stupida, avevo solo bisogno di tempo per capire. a vent’anni sembra che il tempo giusto non arrivi mai ma poi arriva e ripensi con tenerezza a quando non sapevi cosa pensare e non capivi bene cosa volevi. è solo questione di tempo. te lo dice una che ce ne ha messo di tempo per maturare un po..

    un bacio e grazie per gli auguri :-)

  3. Mai trovata in questa situazione, però posso capire che sia molto frustante e faticoso. E se provassi a prendere tutto con più leggereza senza rimuginarci sopra? E comunque puoi tenere una parte di “cusciolo” in te, anche per tutta la vita..

    Ciao.

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