Facebook riduce dell'80% la visibilità delle "fake news"

Facebook riduce dell'80% la visibilità delle fake news

Facebook riduce dell’80% la visibilità delle notizie definite “fasulle”, impedendone la diffusione: scopriamo insieme i dettagli.

Facebook riduce dell’80% la visibilità delle notizie definite “fake”, ovvero false: a confermarlo è la stessa azienda, secondo cui ogni notizia etichettata come “fasulla” vede ridure la sua visibilità, appunto, dell’80%, impedendo, o, comunque, riducendo la diffusione incontrollata sul Social e fuori.

Sempre secondo Facebook, il proprio sistema di controllo delle notizie impiega circa tre giorni per individuare una notizia falsa, e questo è un tempo ancora troppo lungo, dal momento che, in 72 ore, la notizia si è già sparsa a “macchia d’olio” e, verosimilmente, in maniera del tutto incontrollata, che è poi il fine ultimo di chi “immette” nel sistema le notizie false per guadagnarci tramite pubblicità.

Ad ogni modo, secondo Buzzfeed, l’impatto di una notizia falsa comincia già a calare nel momento in cui riceve la prima segnalazione, continuando a diminuire all’aumentare delle segnalazioni da parte degli utenti: a quel punto si attiva una scritta sulla notizia che avvisa del fatto che ci si potrebbe trovare di fronte ad una notizia fasulla, visto l’elevato numero di segnalazioni ricevute!

Naturalmente, il sistema mette di fronte a non poche pecche: anzitutto, è chiaro che gruppi organizzati di persone potrebbero segnalare in massa delle notizie al fine di farle “scomparire”, come potrebbe accadere, ad esempio, tra avversari politici oppure di fronte anche alla concorrenza di un prodotto o di un’azienda. Inoltre, per quanto paradossale possa sembrare, sembra che alcune notizie abbiano raggiunto una maggiore visibilità dopo essere state segnalate come fasulle e dopo che è comparso l’avviso da parte di Facebook circa la possibile “falsità” della notizia. Altri ancora, invece, sostengono che l’impatto delle segnalazioni sia minimo sulle notizie fasulle e sugli stessi utenti!

Insomma: la lotta alle notizie false è ancora lunga e perigliosa. Cosa s’inventerà, adesso, il buon Mark Zuckerberg?

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