Berlusconi ha ottenuto la fiducia: quali prospettive adesso? Che conseguenze avrà il rimpasto? Analizziamo vincitori e vinti.
Vincitore, manco a dirlo, ne esce Silvio Berlusconi: tutta fuffa l’invettiva dei perdenti secondo cui “è una vittoria solo numerica”. Il “ribaltone” è andato male, e il “traditore” è stato ripagato con la stessa moneta. Giustamente, qualcosa devono pur dire gli sconfitti per giustificare la figuraccia, e così si ripiega sul solito “si, ha vinto, ma tanto è una vittoria superficiale bla bla bla”.
Perdente, e pesantemente, Gianfranco Fini, nonostante egli stesso continui a dire che “il terzo polo è vivo e gode di ottima salute (???? N.D.Giomba)“. Si domanda, ancora adesso, perché alcuni ministri di FLI abbiano tradito i patti. Semplice: si chiama “legge del contrappasso”. Ribaltone andato KO, torna a casa con le pive nel sacco. Auspicabili le sue dimissioni.
Furbo, e quindi vincitore, Pier Ferdinando Casini: ha capito subito come stava per mettersi la situazione, e ha deciso, bene, di tirare “i remi in barca”. Furbo, nonostante continui a volere le dimissioni del Governo. Auspicabile una sua presenza nella maggioranza, se deciderà di cambiare idea.
Perdente, anche qui con figuraccia, Antonio Di Pietro: ci ha riservato il solito, vergognoso, show di violenza gratuita, per poi ritrovarsi con un pugno di mosche e con alcuni dei “suoi” che gli hanno remato contro. Anche in questo caso, legge del contrappasso: auspicabile che cominci seriamente a capire che la “violenza gratuita” non porta a nulla se non a renderlo ancor più “insopportabile” agli occhi degli elettori.
Perdenti, come da programma, Bersani e il PD: non che abbiano fatto molto eh, come sempre. Incapaci di sfruttare la situazione, si sono limitati, sia Bersani, sia la Bindi, sia la Finocchiaro, a proclamare inutili diktat, stando con le mani in mano. Niente di nuovo, al solito.
Insomma: ancora una volta, viene sancita la vittoria, checchè se ne dica, di Berlusconi e del PDL. Auspicabile pensare ad un allargamento della maggioranza: staremo a vedere se gli “scottati” da FLI torneranno sui loro passi, o se sarà necessario trovare strade alternative per allargare una maggioranza che ha dimostrato di esserci, nonostante i molti “gufi”, e nonostante i tanti, poveri, illusi, che urlavano la fine del Berlusconismo e dell’era Berlusconi.
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