I giovani e il "ricatto universitario"

Test a Luglio, voti della maturità che aumentano i punteggi, prove rivoluzionate: ecco la ricetta per allontanare i giovani dalle Università.

Vi siete mai chiesti perché l’Italia è uno dei paesi con il numero più basso di laureati? La risposta potrebbe, fondamentalmente, essere perché l’Università serve quanto un cacciavite per polli. Praticamente nulla.

A pensarci bene, non ti da un lavoro e, anzi, peggiora di molto le cose, visto che, tra specializzazioni, master e robe simili, ci si può tranquillamente ritrovare a trent’anni ancora “in mezzo ad una strada” (ma con una laurea, beninteso!) ma, peggio ancora, ti pone davanti a ritmi e situazioni che sanno quasi “di ricatto”.

Cominciamo, anzitutto, col dire che un giovane che alle spalle non ha una famiglia benestante, di certo non ha tutto il piacere di “spennare” il proprio padre, o la propria madre, con le esorbitanti rette universitarie. L’obiettivo primario, ormai, con il brutto periodo di crisi in cui ci troviamo, è il lavoro: altro che “diritto allo studio”! Sarebbe un diritto nel momento in cui fosse gratis, ma diventa una sorta di elite nel momento in cui un padre di famiglia che rischia il licenziamento, o peggio ancora è cassaintegrato, deve pagare quasi 1000 Euro se vuole che suo figlio prosegua gli studi. E già questo è, di per se, vergognoso.

Mettiamo anche che il giovane voglia andare all’Università: ecco che si trova davanti al “ricatto universitario”. Test d’ingresso a Luglio, con gli esami di maturità che finiscono a giugno (quando troverà il tempo di studiare?), punteggio dell’università che “più alto è più bonus ti da per la prova di accesso” (come dire, hai preso 79? Fai schifo! Hai preso 80? Comincia già ad essere qualcuno! Come se il valore di una persona si valutasse in base al voto della maturità, ma per favore va…), senza contare i test sempre più restrittivi, “perché entrano solo i migliori”. Si, ma entrano dove?

Entrano in strutture che non sai che futuro ti daranno? Entrano in un sistema che ti fa sapere quando entri ma non ti fa sapere se, e quando, esci?

Insomma, c’è abbastanza materiale per dire “che schifo”, ma l’unica cosa che mi viene da dire in questo istante, a fronte di tutto ciò, è “ma andate a lavorare”… Non è un insulto: visti i tempi, è l’augurio migliore che vi si possa rivolgere

1 Commento

  1. Pingback: Ultim'ora: test universitari rinviati a Settembre

    […] Si apprende da fonti ministeriali che i test per facoltà a numero chiuso verranno spostati a Settembre: nelle scorse settimane, infatti, si sono susseguite diverse polemiche relative all’avvio dei test nel mese di luglio. Iniziativa, questa, che avrebbe reso impossibile la vita degli studenti, che a giugno terminano gli Esami di Stato e non avrebbero, quindi, avuto il tempo materiale di prepararsi. Polemiche di cui anche noi avevamo parlato. […]

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