Gli amori facili

Gli amori facili e la mercificazione dei sentimenti

Libere divagazioni sul tema dell’amore, e di quanto non sia affatto facile far nascere un amore, al contrario di quello che i media ci propinano…

La TV, le fiction, il web, i giornali, sembrano, da tempo, voler far passare il messaggio secondo cui amare è facile, ed un amore può sbocciare senza tanti problemi.

Che ci vuole? Magari sei alle superiori, passi ore ed ore accanto alla tua compagna, te ne innamori, allora vai li, le parli, giorno dopo giorno, finché le dici ciò che senti per lei, lei si emoziona, piange, ti dice che aspettava questo momento da anni, ti abbraccia, ti bacia e vivi insieme a lei per sempre. Roba che nemmeno Marco ed Eva de “I Cesaroni”Bah.

Amore - Aspettative contro realtà

Riavvogliamo il nastro, e vediamo come realmente vanno le cose.

Sei alle superiori, t’innamori della tua ragazza: sei lo sfigato tipico e la ragazza nemmeno ti si fila. Tenti in mille modi diversi di dirle ciò che provi ma lei ti respinge e ti ride in faccia, magari facendoti deridere, a tua volta, dall’intera classe, che ti riempirà di sberle in testa non appena uscirai dalla porta. E quando, dopo cinque anni di sofferenza, troverai il coraggio di dire a quella ragazza ciò che realmente hai provato per lei, magari, ti senti dire: “non solo me ne sono sempre accorta, ma anche l’intera classe se n’è accorta, e mi dispiace dirti che in questi anni non ho mai provato – e non provo – nulla per te!”, e te ne torni a casa con le pive nel sacco e l’assoluta voglia di sbatterti la testa al muro. Ohhh, adesso si che ci siamo.

Vedete, odio questa svendita dei sentimenti: odio questo voler far sembrare tutto facile, tutto bello, tutto divertente. Troppo spesso, i media propinano una realtà assolutamente difforme rispetto a ciò che realmente è la vita.

Molti, riflettendo, potrebbero rispondermi che “almeno in una fiction è bello sognare un mondo in cui un amore si conquista facilmente e senza sofferenze”, ma il modello “Io e Te Tre Metri Sopra Il Cielo” sembra essere applicato, ormai, troppo spesso – temo – anche per un clichet prettamente commerciale. 

I sentimenti, da sempre, “tirano”, al cinema come nell’editoria, e non è un caso che alcuni tra i più famosi film od opere letterarie siano arzigogolate ed ingarbugliatissime storie d’amore, così come non è un caso che i più importanti best seller appartengano a collane prettamente rosa, tipo i famosissimi Harmony piuttosto che la fortunatissima saga di Liala, con le splendide storie che la scrittrice ha immortalato con i suoi scritti.

Sento come se esistesse una sorta di mercificazione dei sentimenti, tale per cui il fine, ovvero monetizzare, va, nella mente dei produttori e degli impresari, a giustificare i mezzi, ovvero mostrare una brutta copia dell’amore, mielosa e lontana dalla realtà.

D’altronde, chi rischierebbe di produrre un film senza l’happy endening sentimentale? Quel film, talvolta, esiste: si chiama vita.

Scrivi un commento

SEGUIMI ORA SU INSTAGRAM: Scopri i reel, le dirette e tantissimi contenuti esclusivi! CLICCA QUI!