Per 44 italiani su 100, Internet dovrebbe essere un “diritto fondamentale”, al pari di cibo ed acqua. Cresce, tuttavia, il numero di chi non lo utilizza. I dettagli.
Secondo una recente ricerca di Swg, per 44 italiani su 100, Internet andrebbe considerano un “diritto fondamentale”, al pari di cibo ed acqua. Un dato che sembra essere decisamente incoraggiante in un’ottica di lotta al digital divide, il “gap” tecnologico che affligge, perennemente, il nostro paese. L’ottimismo di tali cifre si scontra, però, con l’elevato numero di persone che non usano il Web o non ne hanno accesso, pari a 40 italiani su 100: non va bene nemmeno sul fronte delle conoscenze personali in tema di Internet, ritenute insufficienti da 14 persone su 100.
Il dato più sconfortante è quello relativo ai pochi investimenti in tema di Banda Larga: per tanti italiani, purtroppo, Internet è ancora un’utopia, specialmente per quei paesini, frazioni e località dove, a malapena, arriva la linea telefonica. Si tratta di una situazione assolutamente ingiustificabile ed impensabile nel nostro Paese, che si vanta di essere all’avanguardia in diversi fronti, ma vergognosamente carente su temi del genere, a loro modo “motori” dell’economia e del progresso di una Nazione.
Lo ricordasse chi di competenza: Internet è un motore basilare per la modernità e l’efficienza di un Paese. Perché continuare a tergiversare?