Io non dimentico, semplicemente perché non serve

Io non dimentico semplicemente perché non serve

Io non dimentico, e non lo faccio, semplicemente, perché non solo non serve, ma sarebbe anche (stupidamente) deleterio: ragioniamoci…

Partiamo dal principio: non è che le cose si cancellano con un colpo di spugna. Il segreto non è cancellare un bel niente, ma passare oltre serenamente ed in equilibrio.

Vedi, mi sono accorto che se tu passi oltre con serenità e calma, la gente si accorge di quanto vali davvero e di cosa provi davvero: il contrario dell’amore non è l’odio, ma credo neanche l’indifferenza. E’ il sapere andare avanti, ricostruirsi, anche provando un po di “magone”, mi va anche bene, ma non arrendendosi: in fondo, se il vagone in viaggio verso “Thanatos” si è staccato, permettendomi di usare un secondo binario, non può essere un caso.

Voi tenetevi Thanatos: io continuo verso la parte più elevata di me. Ognuno è libero di affrontare la vita come vuole, “anche sparandosi un colpo di pistola nelle orecchie”, come dice il proverbio. E va bene così. Semplicemente, non c’è niente da cancellare. C’è da badare a se stessi, “che tanto è inutile cercare di ragionare cu lu ciùcc, che a tentare di lavà a càp o ciucc, si perde tèmp e sapòun!”

Nessuno deve cancellare niente del proprio passato o di quello che è stato: per essere davvero superiore, per essere davvero in grado di affermare che “sei oltre”, cancellare non serve. Serve soltanto non mentire a te stesso: se ti accorgi che sei sereno, se ti accorgi di poter affermare, senza nessuna ipocrisia, e, sopratutto, senza mentire a te stesso, che “si, sei oltre”allora la strada è spianata. Non hai niente da cancellare, perché, stupidamente, finiresti con il farti male da solo, almeno che farti male da solo non ti piaccia, ma quella è tutta un’altra storia!

E va bene, va. Respiriamo.

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