Istantanee di povertà silenziosa

Mercati generali, ora di chiusura.

Ombre furtive si aggirano, silenziose, tra gli avanzi della merce: insospettabili anziani che non hanno di che campare, e frugano tra gli avanzi della giornata per trovare qualcosa da mangiare. Può sembrare l’incipit di un film: purtroppo è la triste realtà.

Una “povertà silenziosa” si aggira tra quegli scompartimenti: anziani piegati su se stessi che non si reggono in piedi, che alla vista di qualcuno che li scruta scappano dalla vergogna.

Spesso, nemmeno i loro figli sanno che, per campare, sono costretti a frugare tra gli avanzi: “quarcuno và pure pè secchioni”, è il commento di un operatore del mercato, evidentemente a Roma, commentando quelle figure che si aggirano, silenziose, e che spesso frugano tra i cassonetti alla ricerca di qualcosa di ancora commestibile.

“Io vengo qui perchè quel signore, alla fine della giornata, mette di fronte al suo negozio le casse con la frutta e la verdura che hanno delle imperfezioni. Per esempio, queste banane sono “bruciate” ma sono ancora buone”: parole che fanno male.

Fanno male pensando alla vergogna che queste persone non hanno paura di provare: gente che ha lavorato per anni, e adesso deve campare con 600 Euro di pensione, invalidità e una moglie malata e da curare.

Perdono quasi la dignità di uomini e di persone: adulti costretti a mendicare, a cercare tra gli scarti qualcosa da portare a casa, per poter dire “anche per oggi è andata”.

NOTA: Le riflessioni di questo articolo sono scaturite dalla puntata di “Crash”, andata in onda Domenica 11 Aprile su Rai Quattro. Chi vuole rivedere l’intera puntata può farlo cliccando QUI!

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