Italia, anno nero per l'olio: pericolo sofisticazioni

Annata da dimenticare per l’olio italiano: colpa dei parassiti e del tempo. Il rischio di sofisticazioni si fa sempre più alto. I dettagli.

Un’annata da dimenticare per il rinomato olio italiano: colpa del tempo pazzo, del susseguirsi di cambiamenti climatici repentini e di un parassita, la mosca olearia, capace di creare danni ingenti, con un crollo produttivo attestato al 45%. Si potrebbe dire che le due cause sono una conseguenza dell’altra, dal momento che l’insetto si è sviluppato proprio a causa dei cambiamenti climatici repentini, con caldo eccessivo durante la fioritura e piogge abbondanti in estate.

A soffrire di più sono non soltanto i produttori, ma anche i consumatori: i prezzi, com’è logico, sono schizzati alle stelle, e la conseguenza principale è l’aumento del “mercato nero” e relative sofisticazioni, mirate a spacciare per italiani prodotti provenienti da fuori Europa. La cosa preoccupa non poco la Coldiretti, che afferma: “Se il trend sarà mantenuto, l’arrivo in Italia di olio di oliva straniero raggiungerà nel 2014 il massimo storico con un valore pari al doppio di quello nazionale che registra un produzione attorno alle Trecento mila tonnellate. In altre parole due bottiglie su tre riempite in Italia contengono olio di oliva straniero. Un consiglio: leggere bene l’etichetta, soprattutto nelle parti scritte con caratteri minuscoli”.

Occhi aperti, quindi: ricordate di leggere sempre l’etichetta e fare attenzione al momento dell’acquisto. Preserviamo il “Made in Italy” dai falsi!

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