Italia, sono cinque milioni le persone colpite dalla povertà alimentare

Italia - Cinque milioni di persone colpite dalla povertà alimentare

Italia, purtroppo, “patria” della povertà alimentare per cinque milioni di persone: lo conferma una recente indagine. Tutti i dettagli.

Italia protagonista, purtroppo, di un nuovo, triste primato: ben cinque milioni di persone, nel nostro Paese, sono vittima della povertà alimentare. Per inciso, parliamo di due milioni di famiglie che non possono permettersi il minimo sindacale per cibarsi decentemente. E questo, sinceramente, è inaccettabile, sopratutto se consideriamo che, negli ultimi anni, la cifra di chi vive in questo stato di cose è aumentata del 57%.

Lo conferma una recente indagine del Censis, che racconta, purtroppo, come la povertà alimentare venga ben celata da chi ne è protagonista suo malgrado, forse per la vergogna di ammettere che non si hanno neppure i soldi per mangiare: la ricerca fotografa una situazione oltremodo vergognosa ed oltremodo disastrosa.

Due milioni di famiglie non hanno soldi per comprare il cibo, e, negli ultimi anni, si è registrato un terribile aumento dell’87% relativo a famiglie che non possono permettersi di mangiare carne o pesce almeno una volta ogni due giorni. A soffrire maggiormente di questa brutta situazione sono le famiglie del Nord Est e del Sud, con tre o più figli e con capofamiglia straniero.

Chi, invece, “se la passa meglio”, come si dice colloquialmente, si dimostra ingordo, sregolato e sprecone: è ancora tantissimo, purtroppo, il cibo che viene sciupato inutilmente, dal momento che trentasei milioni di Italiani gettano il cibo rimasto in tavola. A sprecare maggiormente il cibo sono laureati e benestanti, stando alla ricerca in questione.

Vergogne su vergogne, insomma, che ci dimostrano come ci siano tante, troppe cose da rifare: bisognerebbe imparare a non sprecare il cibo se si ha la fortuna di averlo, e bisognerebbe aiutare chi non ce l’ha impedendo la vergogna di non poter nemmeno compare il necessario per il sostentamento “basilare”.

Decisamente, c’è tanto e tanto su cui lavorare: non perdiamo altro tempo…

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