Italia, l'evasione si combatte... Con i "Gratta e Vinci"!

Italia contro l'evasione attraverso i gratta e vinci

Italia pronta a dar lotta all’evasione con i “Gratta e Vinci”: per ogni scontrino emesso verrà, infatti, allegato un biglietto della fortuna. I dettagli.

Italia pronta a dar battaglia all’evasione fiscale attraverso il deterrente del “Gratta e Vinci”: per ogni scontrino emesso, infatti, verrà allegato un biglietto della fortuna, che darà accesso a concorsi a premi attraverso estrazioni periodiche.

Chiamatelo “deterrente”, ma sembra funzionare davvero: i Paesi che adottano, da anni, tale strategia hanno sempre visto un aumento delle loro entrate fiscali. Esempi pratici sono la Cina, dove tale strategia ha aumentato le entrate fiscali del 20%, oppure il Portogallo, dove le entrate sono aumentate del 4%. A proposito dei premi in palio, ad esempio, in Slovacchia si può arrivare a vincere fino a 100 volte il valore dello scontrino, mentre a Taiwan si possono vincere premi in denaro ed automobili.

Tale “tecnica” è alla base della cosiddetta finanza comportamentale, ovvero tutta quella serie di iniziative e tecniche che si ispirano alla psicologia e che fanno leva su un sistema di premi ed incentivi per far si che i contribuenti abbiano una motivazione valida per fare una determinata azione. In questo caso, l’incentivo rappresentato dal “gratta e vinci” allegato allo scontrino, spinge le persone a richiedere quest’ultimo, “obbligando”, di fatto, i negozianti a rilasciarlo.

Non è ancora chiaro come e quando avverranno le estrazioni, ma, stando alle prime indiscrezioni, sugli scontrini saranno riportati dei codici che serviranno, successivamente, a partecipare alle estrazioni “tentando” la fortuna: la sperimentazione comincerà già a partire dal 2017, con il preciso obiettivo di ridurre l’ammanco nelle casse statali, attualmente ammontante a ben 120 milioni di Euro.

Insomma: un incentivo alla correttezza. Se vogliamo, un “sostitutivo quasi obbligato” di quel “buon senso” che non dovrebbe scaturire da incentivi e premi, ma che, in un Paese civile, dovrebbe essere una consuetudine. Consuetudine che, evidentemente, non è di costume in Italia!

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