La vita "adesso" e i ricordi del ieri che fu

La vita adesso e i ricordi del ieri che fu

Pensieri di una domenica pomeriggio, assorto nel silenzio della propria mente, nella stasi di una quiete che racconta ricordi e giorni ormai andati…

In questa domenica pomeriggio, una di tante, una come tante, ormai, sono abituato a vivere, ben lontane da abitudini pregresse e ricordi a vario titolo e sorta, osservo, rifletto, penso, immagino, mentre la luce illumina la stanza e disegna ombre sui muri. Riflettevo, nel perfetto silenzio di casa, e ragionavo sulle tante cose che sono cambiate, sul tempo che è passato, sulla vita che ha mutato il suo aspetto giorno dopo giorno, istante dopo istante.

…E pensare che, qualche tempo fa, di questo periodo, stavo preparando la lista degli invitati al mio matrimonio: mi viene quasi da sorridere se ci ripenso adesso, eppure sono pazzie che sono state fatte. Mi ricordo quanto tempo speso a cercare sale, prezzi, preventivi, vestiti, viaggi, riviste. Che follia!

Sicuramente è stato bello aver provate quell’esperienza, anche se l’epilogo è stato quello che è stato – anzi, a dirla tutta, un epilogo non c’è proprio stato! – perché, comunque, ho provato un assaggio di cosa possa voler significare vivere quella grande emozione. Sicuramente una cosa bella, sicuramente una cosa che ti fa tremare il sangue nelle vene.

Non nego che in pomeriggi come questi, in cui sono solo con me stesso, e sento solo la voce della mia mente, rifletto su come sarebbe stata, adesso, la mia vita: partendo sempre dal fastidioso ma quantomai necessario e reale principio che “la vita è adesso”, come cantava Baglioni, talvolta immaginare non fa male. Anzi! Secondo me, immaginare come potesse essere adesso la mia vita è un esercizio che aiuta a migliorare il rapporto che noi stessi abbiamo, innanzitutto, con la nostra stessa persona, metabolizzando e riuscendo a superare a piè pari gli ostacoli che, spesso, la nostra stessa mente ci pone davanti.

Personalmente, lo ripeto, ho imparato con enorme difficoltà ed enormi sacrifici a non imbruttirmi con rancori e dinamiche che, alla fine, fanno male solamente a me: non ne vale la pena, non fosse altro che per il basilare principio dell’amor proprio, che sempre e comunque deve essere presente, perché nessuno di noi può pretendere di rispettare o di essere rispettato se prima non ha rispetto verso se stesso.

Forse, adesso molte cose sarebbero diverse, e non so nemmeno cosa ne sarebbe: sarebbe curioso immaginarlo adesso, sarebbe interessante scoprirlo adesso, ma il calendario mi ricorda, impietosamente, che l’incidere del tempo fa sentire la sua presenza, e tanti anni ormai passati non sono da sottovalutare e da non prendere in considerazione.

E’ vero, avrò perso la lista nozze, avrò perso gli invitati, avrò perso un progetto, ma non ho perso del tutto: ho guadagnato la mia nuova vita, una casa, degli amici, persone che mi stimano e mi vogliono bene, che mi apprezzano e mi stanno accanto, che mi raccontano la loro vita e ascoltano la mia. Sarebbe stato impensabile, anche solo due anni fa, tre anni fa, che mi ritrovassi, adesso, a vivere la mia vita da uomo di casa, che si porta avanti da se il proprio habitat a sua misura, che ha realizzato il suo sogno personale – anzi, i suoi sogni personali – che ha studiato, ha vinto le sue battaglie, e che ancora adesso continua a lottare per raggiungere obiettivi sempre nuovi e sempre più grandi.

Io per primo, realmente, non lo avrei mai immaginato. E pazienza per chi ha strappato la lista degli invitati: il sogno sarà pure andato distrutto. Io sono ancora qui a poterlo raccontare.

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