La vita che ho costruito da zero

La vita che ho costruito da zero

La vita che ho costruito da zero mi è costata fatica e sofferenza, ma solo ora ne apprezzo i frutti…

La vita che ho costruito da zero mi è costata sudore, lacrime, sofferenza, fatica, e ti assicuro che niente mi è stato risparmiato: ho pianto fino all’ultima lacrima, senza sconti, senza possibilità di ridurre il dolore così forte da farmi quasi impazzire. Ho dovuto provare il senso della paura, il senso del dover agire e del doverlo fare da solo, che mi sia piaciuto oppure no, perché era necessario che fossi io a muovermi se avessi voluto risolvere i problemi, soprattutto quelle volte che ero solo con me stesso, e posso assicurarti che non c’era, realmente, un cane che si prendesse cura delle mie paure o mi dicesse anche solo una semplice parola di conforto per sentire di meno il brivido di far ciò che mi faceva tremare.

La vita ho dovuto ricostruirla da zero, senza alcun tipo di pietà, senza nessuno sconto: ho sofferto fino in fondo, ho pianto fino in fondo, e quando avevo bisogno di una mano, l’unica che trovavo era in fondo al mio braccio, e quando avevo paura, l’unica voce che sentivo era la mia, che mi piacesse oppure no, perché era l’unico modo per andare avanti nella sofferenza.

Io non dimentico i pomeriggi eterni, il sole che spaccava i marciapiedi, il silenzio delle strade vuote ed io che piangevo singhiozzando in mezzo al nulla, dentro domeniche pomeriggio di deserto, di sole bollente, di ombre disegnate sui marciapiedi ascoltando il rumore dei miei passi, il rumore delle foglie accompagnate verso qualche leggera onda di vento, il cielo azzurro a dismisura e l’indifferenza del mondo che correva incurante del mio dolore che avrei voluto urlare.

Io non mi dimentico di tutto questo, neppure adesso che ho una vita nuova, perché il dolore passa ma la cicatrice rimane per sempre.

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