Capita, ed è la norma, che l’amore diventi, da un giorno all’altro, un ricordo vuoto, privato dell’anima e della sua reale e meravigliosa bellezza…
Esiste un triste momento nella vita di tutti noi: un momento che, da un lato, ci aiuta a crescere, diventare persone migliori, più grandi, più sincere, più vere, ma dall’altro ci fa del male, deve farci del male, perché è proprio grazie a quel dolore che sviluppiamo quasi degli “anticorpi” alla sofferenza.
Sto parlando del preciso istante in cui l’amore diventa un ricordo vuoto: persone, esperienze, gioie, speranze, baci, diventano, incredibilmente, un ricordo che vive solo nelle voci registrare su di un filmato, che rimane dentro di noi ma non può più vivere fuori da noi, perché la vita, le situazioni, le vicende, ci hanno reso impotenti di fronte a questo scempio che si chiama, appunto, fine di una storia.
E’ un dolore che ha vissuto la maggior parte di noi, e che la maggior parte di noi conosce, ed anche fin troppo bene: rimane dentro di noi una gigantesca tristezza, quel gigantesco senso dell’addio, di quelle mille frasi non dette, e quelli che erano i passi che camminavamo insieme si trasformano, di colpo, nella più grande e dolorosa delle solitudini, nei silenzi che ci distruggono la vita, nei pomeriggi infiniti che non sembrano avere continuità, ma solamente immensità di dolore e di lacrime.
Ti ritrovi perduto, a camminare per le strade deserte, una domenica pomeriggio, dove a farti compagnia ci sei solamente tu, i tuoi passi, ed il battito del tuo cuore, e l’unica cosa che ti rimane è sentire quest’immenso dolore che batte e non smette, mentre tu vorresti urlare, ma tanto, ormai, nessuno ti ascolta più.
Fa male, fa malissimo: forse serve a salvarti e a renderti più forte, è vero, ma nel frattempo si soffre… E si soffre veramente tanto…
Sono le cinque
ed io cammino
per le strade vuote
pensieri riempiono la mia testa
ma più nessuna mi parla
la mia mente mi riporta
a quegli anni
che mi sono passati accanto
E’ così difficile credere
che sono io quello che vedo
nel vetro della finestra
è così difficile credere
che questo è il modo
in cui deve essere
Sono le cinque
ed io cammino
per le strade vuote
la notte è mia amica
e in lei trovo comprensione
e così torno indietro a quegli anni
che mi sono passati accanto
è così difficile credere
che sono io quello che vedo
nel vetro della finestra
è così difficile credere che
questo è il modo
in cui deve essere
Sono le cinque
ed io cammino
per le strade vuote
la notte è mia amica
e in lei trovo comprensione
la notte mi dà il giorno, mi dà speranza
e mi dà anche un po di sogno.