Non esiste più grande imperfezione di chi si crede perfetto, di chi si crede indispensabile per la vita degli altri, e non esiste peggiore difetto!
Non tutti hanno ancora capito che non esiste maggiore imperfezione del sentirsi perfetto, del sentirsi, a tutti i costi, necessari per la vita di qualcuno, tanto da snocciolare perle di saggezza mai richieste, tanto da dedurre che si è in grado di dare “lezioni” e consigli di vita, nemmeno si fosse persone d’esperienza navigata.
No, datevela una calmata, non funziona affatto così:partite dal principio che, come ho sempre detto nella mia vita, e diverse volte su questo blog, “tutti siamo utili ma nessuno è indispensabile”. Cioè, mettetevelo in testa: non è che vi dovete sentire talmente necessari da “auto professarvi” i nuovi “guru dell’esperienza di vita”, sopratutto perché, cercate di mettervelo in testa, la figura che fate è assolutamente contraria rispetto a quelle che sono le vostre aspettative.
Conosco e vedo fin troppe persone fermamente ed assolutamente convinte di tali dinamiche ed assolutamente pronte a giurare – forse per una fin troppo elevata quanto patologica stima di se stessi – che “certuni non vivono bene senza la loro presenza, senza la loro volontaria assenza, perché persone come loro sono persone importanti e preziose, e sono sempre loro che sono pronte a decidere quando andare e quando tornare, decidendo delle redini e delle sorti della vita e della tranquillità altrui”. Cioè, ragazzi, state buoni eh, che di strada ne avete da fare!
E’ chiaro che qui siamo a livelli quasi patologici di autostima estremamente elevata, che tutto hanno meno che una “quadratura” di logicità. A certuni, quindi, il consiglio più grande è di curare le proprie insicurezze alla base di queste convinzioni assolutamente erronee, oltre ad un salutare e quantomai necessario bagno d’umiltà, perché ne avete decisamente bisogno!