Malinconia, quel sentimento che fa da cornice a quei frangenti in cui resti da solo, sopratutto durante il periodo delle feste…
La malinconia è una parte importante delle nostre vite: spesso ci fa compagnia senza quasi che ce ne accorgiamo, ma talvolta diventa una nostra fedele alleata, sopratutto per via del suo potere di riuscire a “bloccare”, in qualche modo, il tempo.
E’ sempre in agguato: finché siamo circondati da gente, da persone, da parole, da risate, lei se ne sta buona e silenziosa ad attendere il momento giusto. Quando poi ci fermiamo un solo istante… TAC: lei arriva, si siede accanto a noi e, a suo modo, ci da compagnia, rispendendoci indietro con la mente e i ricordi.
Dinamiche note e stranote, che diventano ancora più sensibili nel periodo delle feste, in cui c’è tanto tempo per la solitudine ed il silenzio, in cui talvolta ci ritroviamo seduti, magari, su di una panchina, ad osservare la sera che s’illumina come le case di un presepe. E mentre osservi il mondo scorrere e la gente dissolversi nella sera, nell’odore delle pizze pronte a far da cornice a serate spensierate, forse in famiglia, forse tra amici, tu, con la mente, ritorni indietro, e ci concedi il lusso di ricordare, magari – questa volta – senza soffrire.
Ricordare perché, oggi, puoi permetterti di ripensare a ieri, di farlo in maniera più serena, forse proprio con quel pizzico di malinconia che fa da cornice al tempo che è passato senza che tu possa essertene accorto, alla gente e ai volti che sono spariti, portandosi con se falsità, meschinità e tanta superficialità.
Ma tu puoi farlo, ormai puoi farlo: puoi fermarti, un pomeriggio, a sederti su di una panchina a ridosso di una strada, a respirare l’aria fresca della sera, l’odore dei gelsomini, e ricordare quando quella panchina aveva un significato forse diverso, forse più dolce. Spegni la mente e ti culli in un ricordo.
Tutti possono essere tristi; ma la malinconia resta l’appannaggio delle anime superiori.
(Georges-Eugène Faillet)