Morire per un ascesso, nel 2014...

Per “La Giombopinione”, una seria riflessione su quanto accaduto a Palermo, dove una ragazza, in condizioni disagiate, non potendo permettersi un dentista, è morta per una setticemia.

Non posso concepirlo, mi dispiace.

Non posso concepire che una giovane di 18 anni, proveniente da una famiglia disagiata, non potendo permettersi delle cure mediche decenti, ha trascurato un ascesso, divenuto setticemia, che l’ha portata alla morte. Non lo posso concepire: non posso concepire tanta superficialità. Non posso concepire il clamore solo dopo che c’è scappato il morto: e prima? Quando quella ragazza aveva mal di denti, dov’erano i professionisti che potevano aiutarla? Dov’erano coloro che, guardando le condizioni della ragazza, e sapendo quali erano le sue condizioni economiche, potevano dargli una mano anche in forma estremamente agevolata o, magari, gratuita?

No, mi dispiace ma non lo concepisco: non si può morire, in Italia, nel 2014, a 18 anni, perché non hai i soldi per curarti. Purtroppo, so anche che questo non è un caso isolato: conosco tantissime persone che, in condizioni disagiate, non possono permettersi cure mediche decenti, e, ogni giorno, arrancano tirando a campare, nella speranza che “vada sempre tutto bene”. Questo non è vivere: questa non è dignità.

La cosa che mi fa incazzare è che la madre della giovane ha dovuto girare tre ospedali diversi prima di ricevere delle cure per la figlia: e se fosse stata curata prima? Si sarebbe salvata? Il danno e la beffa no, non posso sopportarli.

Resta l’amarezza di una vicenda davvero triste, fatta di disagio e superficialità, ai danni di una giovane innocente, che ha perso la sua vita per colpa dello schifo di questa società. Riflettiamoci, e che serva da “esame di coscienza” a molti…

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