Non mi avete fatto niente, esattamente come la canzone che ha vinto Sanremo quest’anno: io, sono ancora qui!
Premetto che, da un paio di anni, ho smesso di seguire Sanremo che ritengo, personalmente, anacronistico e rimasto ad un’epoca d’oro per il mercato musicale. Adesso, non voglio fare sempre la solita demagogia, oppure dire cose trite e ritrite, ma lo sappiamo tutti che la vita media delle canzoni del Festival , ormai, è di un paio di mesi, quando prima ricordavi le canzoni per anni! Se vi chiedessi chi ha vinto nel 1994 oppure nel 1997, lo ricordereste? Direi di no…
Tuttavia, da qualche tempo ho preso una bella abitudine: non appena termina il Festival, meglio se la domenica dopo la fine della kermesse, cerco tutti i titoli delle canzoni, ascolto tutti i testi e li leggo ad uno ad uno, decretando quale si confà meglio al mio gusto musicale, quale avrà successo commerciale e quale sarà destinato al dimenticatoio. Ebbene, bombardato dal solito “tram tram” mediatico, ho sentito, di sfuggita, la canzone vincitrice, “Non mi avete fatto niente”, di Ermal Meta e Fabrizio Moro.
Adesso, tralasciando lo sterile gossip e la storia del presunto plagio e bla bla bla, che, secondo me, ha – paradossalmente – dato maggior luce alla canzone, devo dire che il testo mi rappresenta in pieno, specie per quanto ho vissuto negli ultimi tempi.
È l’urlo di chi è ancora in piedi: “non mi avete fatto niente”, nonostante tutto e tutti, nonostante voi e “le vostre inutili guerre”. Non mi avete fatto niente nonostante la vostra cattiveria perché io sono ancora in piedi, nonostante tutto! Un accenno, forse, al concetto di “Resilienza” che tante volte ritorna nei miei post, ma che si confà perfettamente a questa canzone: “non mi avete fatto niente” perché sono riuscito a “plasmarmi”, a “modellarmi” contro tutte le difficoltà che mi avete creato e sono ancora in piedi.
Nonostante tutto, nonostante voi, insomma… Non mi avete fatto niente!