Arriva un preciso momento in cui vorresti solamente capire, ma ti rendi conto che non riesci più, realmente, a farti un’idea di tutto…
Non riesco più a capire cosa provo, e forse, a ben pensarci, è un buon segno: è il segno che, probabilmente, non me ne faccio più una ragione, che, in qualche modo, posso anche vivere senza.
E’ qualcosa su cui i miei amici mi hanno fatto riflettere: mi han chiesto chi fossi tu e cosa provassi, adesso io. Per la prima volta – ed è davvero strano per me – non ho saputo cosa rispondergli: non ho saputo farlo perché, realmente, non lo so più. Sicuramente, come una mia cara amica mi diceva, i grandi amori restano dentro, ti cambiano e ti segnano a vita, perché lasciano il loro segno indelebile nel tempo, e su questo non mi sento affatto di darle torto, ma comprendo anche che, in fondo, ma molto in fondo, c’è anche la questione del tempo che è passato, che mi ha cambiato radicalmente e profondamente, che mi ha permesso di diventare un altro da me stesso rispetto a quello che potevo essere qualche tempo fa.
Ho molto riflettuto ed ho molto lavorato su me stesso e sulla mia vita, e questa è una cosa che, ormai, è nota a tutti, prima di tutto a me, ed è proprio per questo che, forse, io non so più capire chi sei tu, chi sono io, e chi eravamo e siamo noi. Non nego, certo, che un po mi dispiaccia, come dispiace quando un sogno finisce e si spegne, ma, in fondo, è anche vero che il tempo serve a renderci migliori, e, verosimilmente, più forti.
Ecco perché, adesso, non so più capire chi sei tu, cosa sei, cosa rappresenti per me. E chissà che non sia davvero giusto così…