E’ necessario, talvolta, fermarsi a riflettere e pensare al prossimo amore, immaginandolo, sognandolo, analizzandolo…
Penso sia necessario, nella vita, fermarsi ad immaginare, fantasticare, il nostro prossimo amore: chi sarà, dove sarà, quando nascerà, se mai nascerà. Ti fermi, resti a riflettere, resti ad immaginare e non sai quando mai potrà vivere, quando mai potrà nascere, ma tu ci speri, ma tu lotti, ma tu cerchi di trovare quella strada che ti porti alla sua nascita, quella strada che ti porti, in qualche maniera, a concretizzarlo.
Certo, sognarlo non significa certo viverlo, ma, probabilmente, significa più predisporsi a riceverlo a braccia aperte, predisporsi ad immaginare che lui ci sarà, anche se non sai quando, anche se non sai il preciso istante in cui te lo ritroverai tra le mani, ma lo sai, in fondo, che avverrà tutto all’improvviso, quando tu non hai preventivato nulla, quando tu non hai progettato niente e nessuno. E’ così che funziona: arriva tutto all’improvviso, quando tu neppure ci pensi o nemmeno ci speri più. Lui, di colpo, arriva e ti sconvolge la vita.
Non è detto che sia un amore inedito, eh: io resto aperto a tutte le possibilità, compreso, come diceva Venditti, il fatto che “certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano”, e non perché io ci speri in qualche modo, ma, semplicemente, perché è una possibilità come tante altre, e, per un mero discorso logico, non è qualcosa che si può escludere a priori. Tra le tante possibilità, questa è una di quelle, e per mera matematica va considerata come una tra le tante possibilità. Se, poi, nasce un nuovo amore, va anche bene. Io non escludo niente e nessuno: ho imparato a prendere la vita come viene, senza mai provare rancore, senza mai escludere gente, persone, luoghi, possibilità…
…E l’errore, talvolta, è proprio questo!