Preriflessioni alle riflessioni di fine anno, scritte di getto in un paio di minuti, un po per sfogo, un po per riflessione, un po per capirci di più…
Caro 2017 che te ne stai andando, così come se ne sono andati tutti i tuoi predecessori…
…Francamente non saprei bene che cosa dirti, perché la tua parte l’hai fatta, nel bene e nel male. In fondo, sarebbe stupido prendersela con te – che, in fondo, sei solamente “tempo” – anziché prendersela con chi ha voluto che gli accadimenti prendessero una certa piega e una certa strada.
Di cose belle – è innegabile – me ne hai portate tante: anzitutto, hai avverato il mio sogno di farmi avere un format alla radio, il MIO format, che ho scritto tanti anni fa e a cui nessuno volle dar fiducia, fino a quest’anno, in cui, con una certa dose di sfrontatezza e coraggio – che mai mi sono mancati – a viso aperto ho proposto la mia idea, che, pare, essere piaciuta ed essere stata apprezzata! Se non bastasse, poi, hai finalmente permesso di farmi riconoscere dallo Stato Italiano come professionista tu sai bene quanto questo, per me, sia stato importante!
Hai fatto in modo che gli amici non siano mancati – e per fortuna! – e tanti altri mi hai dato modo, durante quest’anno, di conoscerne, permettendomi di ampliare la mia “cerchia ristretta”, riuscendo, ancora di più, a far si che io possa alimentare quel “nuovo me” nato qualche tempo fa!
Certo, non mi hai fatto mancare neppure le brutte vicende: pugnali volati dopo anni ed anni di stima, guai da risolvere, problemi sotto tanti e tanti aspetti, e l’amore che ancora attendo. Qua il tempo passa e si resta qui, ad attendere non si capisce bene che cosa: sembra quasi una sorta di incantesimo che – boh – pare non riuscire a “sbloccarsi”…
Intendiamoci: non rinnego niente di quello che è stato, e se mi sono comportato per come mi sono comportato – nel bene e nel male – forse rifarei quasi tutto – sempre nel bene e nel male – e forse eviterei tante altre cose, ma è pur vero che siamo tutti bravi a parlare con il proverbiale “senno di poi”. Eh, troppo semplice dire: “questa cosa la rifarei e quest’altra no”! Il comportamento “vero” si ha quando ti ritrovi a dover affrontare SUBITO qualcosa, non certo quando sai già come sono andate le cose. Però, ripeto, non rinnego niente.
Non rinnego l’amore che ho dato, le cose che ho fatto, le cose che sono state: col senno di poi, scoprendo gli altarini e le persone, probabilmente mi comporterei in maniera diversa, ma ripeto, è troppo facile dirlo adesso “col senno di poi”. Troppo, troppo facile. C’è una vita da vivere ed è da vivere oggi, che ti piaccia oppure no: quest’anno, come lo scorso anno, sembra che sul fronte dei sentimenti, beh… Io sia ancora qua ad attendere di aver miglior fortuna di quanto non ne abbia avuto fino ad adesso, e, francamente, non so più bene ne cosa sperare ne cosa aspettarmi. Davvero, non lo so.
Posso solamente dirti che, a piccoli passi, totalmente da solo, a suon di dolori e di sofferenza, mi ritrovo qui a vivere la mia vita adesso, aspettando quel che sarà, quando sarà: questo 2017 mi ha insegnato tanto, e porterò con me nel nuovo anno molte cose positive che sono accadute proprio quest’anno. Con buona pace di chi ha voluto autocestinarsi dimostrandosi per quel che realmente è. Nel 2017 come nel 2016. Perché cambiano gli anni, ma i falsi, ipocriti e meschini, credimi, non cambieranno mai.
Anche nell’amore, vedi: si pensa e si ripensa ad amori perfetti, duraturi, infiniti, ma sai benissimo che la realtà è ben diversa da quella che la consuetudine vuole farti apparire. E’ cosa decisamente ben diversa, e lo so bene io e lo sa bene tanta gente. Ecco perché non posso sempre, sempre, sempre lamentarmi: non avrò l’amore, avranno cercati in tanti di mettermi “i bastoni tra le ruote”, ma – in un modo o nell’altro – sono qui.
Caro 2017, hai fatto la tua parte. Attendo il prossimo anno.