Per alcuni è un termine astratto, quasi inesistente: certa gente non conosce davvero cosa sia il “limite della decenza”…
“La decenza, questa sconosciuta”.
Per certuni si potrebbe quasi creare un documentario che racconti le loro inutili e pesanti vite fatte di ostentazione, fatte della necessità di far credere a tutti quanto essi siano importanti e ben voluti, osteggiando sicurezze e consuetudini, che, onestamente, fanno ridere solo a pensarsi!
Suvvia, ma di quali sicurezze stiamo parlando: forse di quelle che si sono autocostruite raccontando a se stessi la più assurda delle barzellette? O forse quella che, per anni, costoro si sono ripetuti giorno dopo giorno, avallati dal delirante modo di fare voluto da certuni, che ha finito con il far realmente credere a questa gente di essere quel che non saranno mai?
E dai, facciamo i seri una buona volta: cerchiamo, una volta e per tutte, di concertarci sulla vera realtà dei fatti, e non su quella che certe monti vogliono, forzatamente, portarci a vedere: in fondo, basterebbe poco, a questa gente, per fermarsi a riflettere sul vero significato che la loro vita ha, sul vero senso che il loro tempo assume. La vita, per fortuna, ti insegna sempre a riconoscere il vero dal falso, l’artefatto dal concreto, e certa gente pare proprio aver dimenticato che è facile non cadere nel loro tranello di totale falsità.
Ecco perché mi viene, realmente, da pensare che il loro, astruso, “limite della decenza” sia pari a zero, specialmente quando queste persone non sanno più riconoscersi in una vita reale, ma solo rispecchiarsi nella gigantesca “balla” che si sono creati. Una balla colossale che loro chiamano vita, ma che, essendo una balla, ha la consistenza di una bolla, e sale, sale, sale, fino ad esplodere e dissolversi.
Più decenza e meno chiacchiere: il tempo dei giochi è finito da mò!