Salute, i turni di lavoro notturni danneggiano il cervello

La scienza conferma: i turni di lavoro notturni danneggiano il cervello, ma, pare, in maniera reversibile. Ecco come.

Una ricerca francese conferma come il lavoro notturno danneggi il cervello, a causa dell’innaturale ritmo sonno – veglia. Pare, però, che tali danni siano, comunque, reparabili attraverso la cura dei ritmi del sonno e, in particolare, attraverso la regolarità di tali cicli. Per giungere a tale conclusione, i ricercatori hanno analizzato le abitudini di tremila persone, scoprendo che chi effettua lavori notturni, che richiedono ritmi “distorti”, presentano un cervello più “vecchio” di almeno sei anni e mezzo. Parimenti, però, se si smette di lavorare durante la notte, il cervello riprende vigore “riallineandosi” all’età biologica, in un tempo stimato in cinque anni.

La cura del sonno è importante: diverse ricerche hanno confermato come diverse patologie siano legate proprio alla mancanza di sonno. Chi dorme poco o male, o chi porta avanti ritmi errati, infatti, rischia il 23% in più di incorrere in patologie cardiache, il 24% in più di incorrere in patologie coronariche severe o letali, e il 5% in più di incorrere in ictus. Tali rischi raddoppiano qualora le “cattive abitudini” vadano avanti da più di 10 anni!

Insomma, facciamo attenzione a come (e quanto) dormiamo: con la salute non si scherza! Non dimentichiamolo!

Scrivi un commento

SEGUIMI ORA SU INSTAGRAM: Scopri i reel, le dirette e tantissimi contenuti esclusivi! CLICCA QUI!