Salute, Ictus: si muore meno ma si resta maggiormente disabili

Salute - Si muore meno di ictus ma si diventa maggiormente disabili

Salute: parliamo di Ictus. La buona notizia è che la mortalità è diminuita. La cattiva notizia è che si diventa maggiormente disabili. Scopriamo i dettagli.

Salute meno in pericolo per le vittime di Ictus, almeno stando ai dati recentemente resi noti: di contro, però, si diventa maggiormente disabili. Si muore meno ma si va incontro a maggiori rischi di disabilità permanente: è quanto emerge dallo studio condotto dal rinomato e prestigioso King’s College di Londra, che ha preso in considerazione ben 35 Paesi Europei.

Nello specifico, dallo studio emerge che nei prossimi vent’anni si andrà incontro ad un aumento del 34% degli eventi cerebrovascolari acuti, con un aumento del 25% di persone colpite da ictus come condizione cronica. Tutto questo, naturalmente, comporterà un aggravio di costi necessari alle cure, che, attualmente, ammontano a 45 miliardi di Euro solo per l’Ictus. 

Gli esperti aggiungono:

Anche se, in Europa, il tasso di mortalità legato all’ictus cerebrale è diminuito nel corso degli ultimi 20 anni, l’ictus cerebrale rimane una catastrofe umanitaria che si verifica sotto i nostri occhi perché più persone sopravvivono all’ictus e sono sempre più le persone che rimangono con gravi disabilità. Il peso economico e sociale complessivo dell’ictus aumenterà drammaticamente nei prossimi 20 anni a causa dell’invecchiamento della popolazione. Gli organi decisionali in Europa devono individuare il modo migliore per combattere l’ictus cerebrale e rendere più facile la vita per coloro che sopravvivono all’ictus e alle loro famiglie.

E in Italia? Anche nel nostro Paese le cose non vanno benissimo, ma neanche enormemente male: negli ultimi vent’anni, infatti, l’incidenza di primi episodi di ictus è diminuita del 29%. Un dato sicuramente confortante che non soltanto dimostra come il progresso medico e scientifico abbia fatto sentire i suoi effetti, ma che, sopratutto, fa ben sperare per il futuro, nonostante – è bene ricordarlo -, sono 30.000 i pazienti che riportano effetti invalidanti a causa di questa patologia e 120.000 i nuovi casi ogni anno.

Speriamo in bene, quindi, affinché il futuro diventi sempre più sereno e patologie come questa, e come tante altre, diventino solo un brutto ricordo!

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