Salute e curiosità: gli scienziati hanno scoperto i benefici sulla memoria della stimolazione elettrica durante il sonno. I dettagli.
Salute della memoria migliore grazie alla stimolazione elettrica durante il sonno: ne da conferma Current Biology, riportando di dati di uno studio recente, secondo cui la stimolazione elettrica durante il sonno notturno fornirebbe importanti miglioramenti alla memoria, e questo tornerebbe utile sopratutto nei casi di declino cognitivo ed Alzheimer.
Si tratterebbe, nello specifico, di attuare una stimolazione elettrica impercettibile e costante durante le ore di sonno: in persone sane, ad esempio, tale attività ha dimostrato importanti miglioramenti nel consolidamento dei ricordi, e ciò si ricollega all’attività di assestamento che il cervello mette in atto durante il sonno.
Proprio durante questa fase, infatti, il cervello crea nuovi collegamenti neuronali, consolidando i ricordi e quanto appreso: ecco perché, prima di un’interrogazione o di un esame, una bella dormita è la cosa giusta da fare!
Tuttavia, non è tutto: si è infatti visto che, durante il sonno, le “onde” che monitorano l’attività cerebrale oscillano a diverse frequenze. Partendo da quest’assunto, e supponendo che proprio tali variazioni ondivaghe siano coinvolte nel processo di creazione dei ricordi, i ricercatori hanno sperimentato, sempre durante le ore di riposo, la Stimolazione transcranica a Corrente Alternata.
Sono stati presi in considerazione 16 volontari, divisi in due gruppi, a cui è stato chiesto, prima di andare a dormire, di ricordare coppie di parole, il primo gruppo, e di memorizzare alcuni schemi di movimenti da effettuare con le dita, il secondo gruppo. Dopodiché sono stati spediti verso il letto: ai volontari di uno dei due gruppi è stata attuata la Stimolazione transcranica a Corrente Alternata.
Il mattino successivo, i due gruppi sono stati messi a confronto: ebbene, il gruppo sottoposto a stimolazione transcranica ha dimostrato prestazioni mnemoniche maggiormente elevate rispetto al gruppo “non stimolato”.
Si spera, adesso, che i risultati di questi studi aprano a nuove conquiste nella lotta a disturbi come Alzheimer e Declino Cognitivo, affinché il futuro sia più sereno per tanta gente affetta da queste problematiche!