Senegal: la terra del turismo sessuale femminile

Donne sempre più emancipate: è questo il dato che emerge da una ricerca per cui le “pulzelle” sono sempre più “attratte” dai “viaggi del sesso”.

In prima posizione tra le nazioni in cui le donne vanno alla ricerca di sesso facile si pone il Senegal, forse anche per la rinomata virilità degli uomini di colore, e delle loro “dimensioni”

L’identikit della “donna tipo” che parte alla ricerca di calde emozioni è quello della donna di mezza età, solitamente europea: sostanzialmente, le donne vanno alla ricerca di uomini che “vendano il loro corpo” per sopravvivere. (Se al femminile si chiamano “butt…” ehm… “prostitute”, al maschile si può parlare di “gigolò” o “buttani” :mrgreen: , N.D.Giomba)

In quelle zone, infatti, il tasso di disoccupazione è tra i più alti in assoluto (e la cosa mi fa pensare ai giovani siciliani, ed evito di fare battute di ogni genere e sorta! N.D.Giomba) e i giovani fanno il possibile per sopravvivere.

Un ragazzo racconta che “senza quei soldi sarebbe estremamente difficile vivere: lui stesso chiede circa 700 dollari. Lui suona le percussioni, e le donne pensano che chi suona le percussioni sia particolarmente virile!”) (ora che ci sto pensando, io suono, tra le altre cose, la batteria e il bongo… Ehm… N.D.Giomba)

I ragazzi che svolgono questa “attività” si considerano delle “guide turistiche” che, nel prezzo della guida, ofrrono anche il “servizio sesso”: insomma, l’apoteosi del “sesso senza amore”… E del “puttanesimo maschile”!

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