I silenzi della sera si portano con se riflessioni partorite durante tutta una giornata, paure, domande, speranze, idee, progetti…
Non mi capitava davvero da tanto: mentre scrivo, i silenzi della sera mi avvolgono. Fuori sta piovendo, e l’unico rumore che sento è questo incessante e piacevole ticchettio che non smette e mi da compagnia, rilassando i muscoli e la mente, raccontandomi storie e ricordi, parlandomi del tempo che è passato e di quello che deve ancora arrivare.
Questa pioggia che, così silenziosamente, scende e bagna la città, si ferma sopra i vetri, ne disegna ombre, paesaggi, gocce, trasparenze, riflessi, e mi aiuta a pensare e a raccontarmi, mi aiuta a fare quel costante punto della situazione sulla mia vita che trovo così estremamente utile per capire me steso, per migliorarmi, per relazionarmi con il mio più intimo essere interiore, e capire quanto, alla fine, il tempo e la vita che è passata mi abbiano forgiato e mi abbiano reso ancora più forte, più di quello che ero un tempo, più di quella stessa vita che mi sono lasciato alle spalle seppure con tante difficoltà.
Sembrava impossibile, sembrava assurdo ed inutile, eppure il tempo ha fatto la sua parte, e un po/tanto anche io, che mi sono impegnato per ricostruirmi una vita da quasi zero, dopo tante certezze divenute incertezze, dopo tanti volti spariti e volatilizzati in un enorme nulla, dopo troppe parole che hanno portato avanti il loro compito, ovvero ferire.
Nonostante tutto, lo posso raccontare, e non è stato semplice essere ciò che sono adesso: ho sofferto, ho dovuto spaccare il mondo con le mani e scalare le rocce del dolore a mani nude, ma, in qualche maniera, in qualche modo, posso dire di non essermi mai arreso, anche quando ne avrei avuto tutti i motivi.
La pioggia continua a scendere e la notte splende in questo silenzio…