Stampante 3D, prodotta in Italia la prima in versione "biodegradabile"

Stampante 3D - Quella in mais è Made in Italy

Stampante 3D biodegradabile: strano ma vero. E’ prodotta con il mais ed è realizzata totalmente in Italia: scopriamo i dettagli della curiosa notizia.

Stampante 3D… In mais: suona decisamente strano, è vero, eppure è un prodotto realmente esistente e realizzato totalmente in Italia. E’ alimentata a batteria e nasce dall’ingegno, oltre che dalla curiosità, di quattro ingegneri campani, Domenico Orsi, Beniamino Izzo, Antonio De Stefano e Davide Cervone,  che hanno pensato bene di dar vita al prodotto, chiamato Poly.

Nello specifico, la stampante è realizzata con un materiale ricavato da scarti agricoli, chiamato Acido Polilattico, o “PLA”, contenente, ad esempio, l’amido di mais, che la rende facilmente trasportabile ed in grado di realizzare potenzialmente qualsiasi cosa, compresi i cioccolatini, che ha già realizzato!

Da notare come l’oggetto abbia un impatto ambientale praticamente prossimo allo zero, dal momento che, quando giunge a fine vita, ed è pronto per essere cestinato, si dissolve in poche ore, senza nessun fastidio o danno per l’ambiente, e questo potrebbe aprire la strada ad un nuovo modo di concepire la tecnologia. Immaginate, infatti, quanti rifiuti si potrebbero evitare e quanto ambiente si potrebbe salvare se si decidesse di investire su tali materiali per la realizzazione dei cellulari, dei PC, ma anche della stessa componentistica interna, che, opportunamente trattata, potrebbe anche resistere ad alte temperature, aumentando ulteriormente la sicurezza!

La curiosa stampante,tuttavia, al momento è solo un prototipo: i giovani e promettenti ingegneri, infatti, hanno lanciato una campagna di raccolta fondi, meglio nota con il modernissimo termine di crowdfunding, che permetterà al prodotto di essere lanciato sul mercato al prezzo di 249 Euro, che, se ci pensate, è un prezzo davvero irrisorio per il tipo di prodotto, che, a volte, pyuò anche costare diverse decine di migliaia di Euro!

Insomma: viva i nostri giovani, viva i “cervelloni italiani” che hanno voglia di futuro, che hanno voglia di cambiare in meglio le nostre vite, e che credono, ancora, alle potenzialità del nostro “benedetto, assurdo Bel Paese”, come diceva Guccini!

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