Un fresco silenzio

Un fresco silenzio

Sono fermo, qui, ad ascoltare questo fresco silenzio, mentre le parole mi rimbalzano nella mente e troppe cose vorrei dire e troppi pensieri volano via…

Sono fermo qui, in questa sera fresca, ad ascoltare il vento che mi parla, che mi racconta di se, di queste stelle e di questi grilli che cantano, silenziosi, in mezzo al vuoto della sera: la strada sembra quasi irreale, sotto questo cielo così trapunto di stelle azzurre, che sembrano voler disegnare sogni, ricordi, speranze ormai perdute, come mattine d’estate in cui le mani si stringevano, in cui i giardini profumavano di fiori d’arancio, come i pomeriggi tiepidi trascorsi all’ombra dei palazzi, o le sere d’estate trascorse a passeggiare, a camminare intorno, ad osservare, a raccontarci, a pensare al futuro insieme…

…Poi, come un soffio di vento, la vita ci spazzò via, insieme ai ricordi, insieme alle idee, insieme alle gioie, insieme alle paure, insieme ai progetti, insieme a tutto quello che era, per noi, veramente importante: semplicemente, decidesti che non saremmo mai più esistiti, e quella magia si spense. Non sono più riuscito a sentirla identica, e qualche volta mi sembra di risentire quegli odori, quelle sensazioni, quelle frasi, quegli occhi, quei sapori, quando la sera si fa fredda, quando il cielo si tinge di quel blu tipico della notte, e l’aria trasporta con se l’odore di legno bruciato chissà dove, e mi sembra di sentire, ancora, le nostre voci, i nostri pensieri, le nostre risate, la nostra vita, che hai deciso di far andare via un giorno di maggio.

Da quel di non resto più una sola traccia di noi, e decidesti che era giusto così: mi rimane ancora il fresco sulla pelle, come se bastasse una mera illusione per risentirci e per riavvicinarci: non serve, e forse va anche bene così, ma resta dentro quel dolore e quella malinconia nel sapere che quei colori non ritorneranno…

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