Dal connubio tra Social Network e radio nasce Spreaker, il nuovo servizio online che permette di creare il proprio programma radiofonico: abbiamo chiesto a Laura Gramuglia, Responsabile Editoriale di Spreaker, di raccontarci di più su questo interessante progetto, e di svelarci tutti i segreti!
- Ciao Laura e, anzitutto, grazie di essere nostra ospite al “Bar Giomba”: cominciamo subito con una domanda, diretta. Esistono già, sul web, diversi servizi che offrono la possibilità di creare una radio online. Cos’ha in più Spreaker rispetto a tutti gli altri? Perchè un utente dovrebbe preferire questo servizio rispetto agli altri presenti sul Web? Caro, grazie a te per l’ospitalità e trattandosi di chiacchiera da bar inizio subito con l’ordinare una cedrata. Bene, ora posso senz’altro iniziare a descriverti le potenzialità di Spreaker, quanto tempo hai? Se mi lasciassi andare probabilmente rischieremo di fare chiusura al bancone, tant’è l’entusiasmo. Ti basti sapere che Spreaker è un servizio gratuito e semplicissimo da usare. Puoi iscriverti in qualunque momento e andare da subito in onda e il pregio della piattaforma è che gli strumenti che occorrono per una diretta ottimale sono tutti online, non hai bisogno davvero di altro per iniziare a trasmettere.
- Abbiamo testato l’effettiva facilità d’uso di Spreaker: basta registrarsi, inserire un indirizzo di posta e si è subito attivi! Di certo, è proprio la semplicità d’uso uno dei punti di forza di questo servizio: quali altre caratteristiche, oltre alla succitata semplicità, rendono Spreaker innovativo? Spreaker è una piattaforma innovativa perchè permette di combinare l’esperienza d’uso della radio con l’interazione tipica di un social network: qualunque utente dopo aver effettuato la registrazione al sito www.spreaker.com può creare un programma radiofonico completo di parlato, mixando i brani musicali direttamente online attraverso una vera deejay console che riproduce in rete un fedele esempio delle console dei professionisti. Spreaker mette inoltre a disposizione una vasta libreria online. Migliaia di brani di musica indipendente creative commons e di gruppi emergenti da utilizzare per la propria programmazione. E’ altresì possibile caricare le proprie tracce all’interno della libreria personale. Inoltre, come ti accennavo prima, Spreaker gestisce l’intera infrastruttura per rendere il servizio completamente gratuito.
- Il mondo delle comunicazioni è in continuo cambiamento: la TV e la Radio si evolvono grazie anche alle moderne tecnologie, Digitale Terrestre in primis. Fino a pochi anni fa, una realtà come quella di Spreaker era totalmente impensabile: come affrontate la sfida del cambiamento? Come vi preparate all’evoluzione delle comunicazioni? Come hai detto tu una realtà come quella di Spreaker fino a poco tempo fa era impensabile, eppure gli appassionati di radiofonia e gli aspiranti speaker erano e sono ancora tantissimi in circolazione. Mancano gli spazi, mancano le frequenze e allora ben venga la rete e le infinite possibilità che ci può offrire. Se il costo è limitato allora ancora meglio. Quanto al futuro occorre stare al passo con i tempi. La nostra epoca è questa, si tratta di sfruttarla al meglio e di capire sempre un po’ prima quello che accadrà dopo. Già da qualche tempo ci siamo affacciati al mercato mobile. Se fino a ieri però Spreaker ha permesso ai propri utenti di ascoltare e condividere file audio tramite iPhone, iPad e iPod Touch, oggi grazie all’app 2.0 per Android è finalmente possibile la diretta live e la creazione di podcast. Non ci sarà dunque più nessuna limitazione per un servizio che coniuga comunicazione a informazione. Da oggi sarà possibile utilizzare Spreaker per dirette sportive, cronache giornalistiche, meeting ed eventi live utilizzando il proprio cellulare. E ancora una volta per accedere al servizio, completamente gratuito, sarà sufficiente iscriversi alla piattaforma. Naturalmente anche attraverso il dispositivo mobile è a disposizione degli utenti la console di mixaggio online, una vasta scelta di brani creative commons ed effetti per la creazione di contenuti live o podcast.
- In buona sostanza, quindi, vengono a “cadere” le barriere che impedivano aggiornamenti costanti: quanto pensi influiscano sulla “pluralità dell’informazione” servizi come quelli offerti da Spreaker, che offrono la possibilità di aggiornare gli ascoltatori in tempo reale? Ci auguriamo che si tratti di un futuro percorribile da tutti, non soltanto dagli addetti ai lavori. D’altronde la grande forza dei social è proprio quella di dare a tutti massima libertà e attenzione, partendo dal basso e anche nel caso di Spreaker stiamo parlando di un servizio che amplifica voce e idee. La condivisione della propria musica in rete è importante, ma forse i pensieri e le idee lo sono ancora di più. Nasce da qui l‘esigenza di arrivare presto al mercato mobile. In un contesto come quello attuale crediamo sia indispensabile poter raccontarsi e soprattutto raccontare quello che ci accade intorno in ogni luogo e momento; che si tratti di un evento sportivo, di una performance unica o di una cronaca giornalistica. Perchè è bello raccontare divertendosi.
- Parliamo del “dietro le quinte” di Spreaker: chi c’è dietro questo sito? L’idea di Spreaker è nata da un gruppo di imprenditori bolognesi che ha creduto in un servizio web aperto a tutti, ricreando l’atmosfera delle radio libere di qualche decade addietro. Lo staff di Spreaker è formato da appassionati di nuove tecnologie, social media e di innovazione: Francesco Baschieri attuale ceo nonchè socio fondatore, Daniele Cremonini, altro imprenditore proveniente da una precedente esperienza di start up, Marco Pracucci e Rocco Zanni i programmatori, Tonia Maffeo community manager e poi ci sono io, Laura Gramuglia responsabile editoriale e della comunicazione.
- In cifre, quanti sono attualmente gli utenti registrati e da quali paesi? Ad oggi gli utenti registrati sono più di 130mila. Nel complesso, siamo a circa oltre trecentomila ascoltatori mensili. Quasi l’ottanta per cento della base utenti, per ora, è italiana. C’è una buona risposta nei paesi latini: la Spagna, l’area latino-americana, il Brasile. Naturalmente, adesso ci aspettiamo che i numeri crescano, in particolare quelli relativi agli ascoltatori. Le nostre ambizioni sono internazionali. Soprattutto americane. Da subito abbiamo guardato agli Stati Uniti come mercato, ancor più che come territorio dove andare a caccia di capitale economico. Gli Stati Uniti sono il mercato in cui Internet e la radio tirano di più.
- Sappiamo che il “Progetto Speaker” si spinge ben oltre l’Italia: cosa sai dirci in merito? Francesco Baschieri, sta lavorando attivamente nella sede di San Francisco da alcuni mesi. Dopo il lancio ufficiale della piattaforma oltreoceano, forti della rete di contatti allacciati la scorsa estate, lʼasticella si sposterà ancora più in alto di qualche tacca. Si tratterà infatti di andare a caccia di capitale economico anche perché il mercato delle radio online è più che florido oltreoceano e le migliaia di utenti che ogni dì giungono sulla piattaforma per produrre e ascoltare show comincia a essere un numero affatto trascurabile. Lʼobiettivo è quello di sfruttare al massimo lʼopportunità di mercato che si verrà a creare con il crollo delle barriere tecnologiche come la trasmissione fm sulle autoradio per inserire rapidamente contenuti user generated, made in Spreaker ovviamente. Intanto qui in Italia il lavoro degli sviluppatori non si arresta. Dopo lʼassegnazione del Premio Marconi 2011 per la comunicazione, l’innovazione continua.
- E allora grazie di essere stata nostra ospite e… Buon Spreaker! Grazie mille a voi per la cortese chiacchierata. Il Bar Giomba è un luogo davvero accogliente, la prossima volta però promettetemi che non inizieremo a parlare prima di esserci scaldati a dovere con una bella partita al biliardino. Ci conto!
Il servizio è davvero innovativo e semplice: Spreaker, quindi, sembra avere tutte le carte in regola per dettare una nuova tipologia di standard tra i servizi che offrono la possibilità di aprire radio online!
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