Adesso, forse, hai capito che è stato tutto inutile!

Adesso, forse, hai capito che è stato tutto inutile!

Adesso, forse, hai capito che è stato tutto inutile: hai capito che non era mia la colpa che hai dato a me, ma era – ed è – soltanto tua e del tuo dolore…

Adesso, forse, hai capito che è stato tutto inutile: è un augurio che mi ripeto spesso, un auspicio che auguro sempre di veder realizzato. Forse, adesso, sai che non era mia la colpa che hai voluto darmi per forza, nonostante sapessi benissimo che mentivi, nonostante sapevi benissimo di star mentendo a te stessa, perché, ancora una volta, era – ed è – più facile dare le colpe agli altri che rendersi conto di aver sbagliato!

Ma va bene così: alla fine, devo anche esserti grato per il tuo gesto, per questo liberarmi da una fine che, verosimilmente, non poteva essere altro che ingloriosa, e come tale sarebbe terminata in altra sofferenza: forse, anticipare di anni quello che sarebbe stato un finale già scritto, è stata la cosa più utile che si potesse fare.

Ma tu no, tu pensi di essere cambiata, pensi di essere cresciuta. Ed invece no: sei rimasta la stessa di sempre, anche se c’è chi si ostina a farti credere ciò che non è e non sara mai. Io, dal mio canto, coltivo le mie nuove consapevolezze, e non ho nessun rancore, ma solo pietà, pietà umana per quel che rifletto, per quel che osservo e che altri pensano sia celato agli occhi della gente. 

Non importa, ma conservo gelosamente quei bei momenti che ho vissuto, che adesso sono diventati come dei ricordi che nemmeno credo di aver vissuto davvero, come se avessi cancellato tutto, come se la mente si rifiutasse di guardare indietro. Non sono neppure certo che siano accaduti davvero, o forse si: svuotati da tutto quel che di inutile è stato, resta solo un ricordo amaro e dolce. E la consapevolezza della mia nuova strada da percorrere.

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