Alla fine non trovi più le parole

Alla fine non trovi più le parole

Alla fine non trovi più le parole, e resta solo un silenzio a tratti imbarazzante, a tratti deludente e triste. E fa molto, molto male.

Alla fine non trovi più le parole: le cerchi, vorresti dire qualcosa, farfugliare cose senza senso, cercando e ricercando parole giuste da dire nei momenti più giusti, cercando di comprendere, cercando di andare oltre e far finta di nulla, ma no, proprio non ci riesci. Rimani solo con un palmo di naso, fermo, ad osservare qualcosa che non c’è, che non esiste, che rimane soltanto nella tua immaginazione, nei tuoi ricordi, nelle tue più tristi aspettative disattese: rimani la, fermo, come un pesce lesso, con la bocca aperta, a domandarti cosa sia andato per il verso sbagliato, cosa poteva andare diversamente, cosa ti aspettavi e cosa, regolarmente, ti ha lasciato quella grande, enorme, gigantesca delusione addosso.

Ti fai tante di quelle domande da andare in tilt, mentre il cervello è sempre più pieno di pensieri, di cose che non vanno, di parole che avresti voluto dire, di esperienze che avresti voluto vivere, e che si infrangono contro il volontario vuoto delle giornate e del tempo, un po’ come quelle persone che sembrano voler giocare a perderti, mentre tu cerchi, ancora una volta, di pensare, di giustificare, di capire, di osservare. Ma no: ti assicuro che non c’è completamente niente da capire, da comprendere, da osservare, da vedere. Niente: c’è soltanto questo brutto senso di vuoto che ti rimane addosso, come tutte le consapevolezze disattese ancora una volta, come la consapevolezza di un silenzio a cui sai già che andrai incontro, perché conosci a memoria la tua vita ed il tuo tempo.

E allora, non c’è nemmeno da chiedersi perché: quando arrivi a perdere le parole, non c’è nient’altro da dire se non abbandonarsi ad un assordante silenzio…

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