Allergie senza segreti con il nuovo “test unico” valido contro ben 240 tipologie diverse di “pattern allergici”. Scopriamo insieme i dettagli.
Allergie senza segreti grazie ad un nuovo “test unico” capace di riconoscere 240 “pattern allergici” diversi: si tratta di un esame di nuova generazione messo a punto dall’Istituto di bioscienze e biorisorse del Consiglio nazionale delle ricerche di Napoli e già registrato presso l’ufficio dell’Unione Europea per la proprietà intellettuale.
Faber, questo il nome del test, viene così raccontato dagli stessi ricercatori:
Faber e’ stato sviluppato grazie all’uso delle nanotecnologie: gli allergeni sono infatti accoppiati a piccolissimi supporti (nanobeads), utilizzando diversi tipi di legami chimici e ottimizzando la coniugazione delle proteine allergeniche con il supporto. Il dispositivo e’ costituito da un biochip sul quale sono immobilizzate 244 preparazioni allergeniche: 122 molecole e 122 estratti caratterizzati, provenienti da circa 150 differenti fonti allergeniche (alimenti, pollini, acari, epiteli, muffe, lattice, veleni di api e vespe, tessuti), che attraverso un unico test sierologico permettono di analizzare contemporaneamente la sensibilita’ a tutti gli allergeni. Nella raccolta di preparazioni allergeniche sono presenti componimenti esclusivi, realizzati e controllati costantemente dal gruppo Ibbr-Cnr, mentre il test, che prevede l’uso di siero o plasma umano e di un anticorpo anti-Immunoglobina E (IgE), viene eseguito dagli allergologi del Caam diretti da Adriano Mari. La documentazione e l’interpretazione dei risultati, a differenza di un normale referto cartaceo, si aggiornano costantemente sulla base dei nuovi dati scientifici estratti dalla banca dati degli allergeni Allergome creata da Adl. Una versione professionale del software, Cdrs pro permette l’accesso agli specialisti, cosi’ da aggiornarli sulle novita’ del test, seguire tutorial e confrontarsi con casistiche reali. La documentazione del sito, accessibile da smartphone, tablet e pc, e’ disponibile in nove lingue, incluso il cinese.
Insomma: un test a dir poco grandioso, che potrebbe realmente e sensibilmente fare la differenza nella ricerca e nella lotta alle allergie. Non resta che attendere, quindi, per scoprire la sua effettiva validità “sul campo”!