Ascoltiamo noi stessi senza aspettare che lo facciano gli altri: non possiamo mai aspettarci di trovare qualcuno che ci ascolti e ci conforti quando non ce la facciamo…
Ascoltiamo noi stessi senza aspettare che lo facciano gli altri: in questi anni ho capito che se c’è una cosa di cui gli altri non sono capaci è ascoltarti, comprenderti, cercare di capire cosa provi, cosa senti, cosa hai dentro, quali sono i tuoi malesseri, le tue paure, le tue sensazioni. Ognuno è fin troppo impegnato a dover ascoltare se stesso e guardarsi il proprio orto, e non esiste nemmeno quella figura mitologica – a cui io non credo affatto perché, fisicamente, non ne ho mai visto l’esistenza – della persona che sia davvero in grado di starti vicino e consolarti, di ascoltarti se stai male, se hai bisogno di una parola, se hai bisogno di conforto.
Forse ho solo trovato gente errata, questo non so dirlo, ma quella che ho trovato mi basta e mi avanza: purtroppo, chi cerca una mano la trova alla fine del proprio braccio, e non esiste soluzione diversa che questa, perché quasi nessuno – per non dire nessuno del tutto – è disposto a farti una mano, è disposto ad offrirti il proprio tempo anche soltanto per darti una nuova speranza, una nuova gioia.
Se vuoi una speranza, se vuoi una gioia, te la devi costruire da solo, senza dipendere da nessuna persona: ognuno è troppo impegnato a vendersi, è troppo impegnato a commentare se stesso, a cercare di far capire al mondo quanto sia bello, quanto sia bravo, quanto sia importante, quanti sacrifici abbia fatto, in un costante, eterno chiacchiericcio fatto di un gigantesco niente.
Sarà che, di fondo, mi sono davvero stancato di tutta questa stupida mediocrità: sarà che non credo più all’idea che qualcosa cambi se dipende dagli altri!