Camminare nel vuoto

Camminare nel vuoto

Camminare nel vuoto, perdersi e cercare di trovare qualcuno che condivida la strada con noi. E rendersi conto di quanto si sia soli…

Camminare nel vuoto, perduti ad attendere chissà quale miracolo arrivi a riempire la nostra vita, e mentre camminiamo rendersi conto di quanto siamo soli, sempre pronti a credere che qualcosa stia cambiando, che qualcuno voglia condividere il cammino, la strada, il viaggio con noi, e, una volta saliti sul treno, rendersi conto che il viaggio lo stai affrontando da solo ancora una volta, perché, alla fermata, nessuno è salito con te.

Ad un certo punto senti soltanto la voglia di lasciare perdere, di mollare tutto e tutti, di non credere più in niente, nella fattività di un cambiamento, nella possibilità che qualcosa possa cambiare realmente, concretamente, e che tu possa tornare ad assaporare un minimo briciolo di felicità. Riempi la tua vita di palliativi utili a non pensare, ti ammazzi di lavoro anche quando non serve, cerchi di prendere iniziative sempre diverse, ma quel vuoto ti aspetta in qualsiasi momento, in qualsiasi istante, e, quando non te lo aspetti più, quel vuoto ti agguanta, e tu sei ancora solo, a dover camminare in mezzo al niente, in mezzo al silenzio, con la mente ed il corpo che altro non vorrebbero che una sana compagnia, fatta di bisogni reciproci e degli stessi obiettivi, fatta di vita, fatta di speranze condivise. E invece niente, non cambia niente, non succede niente: sei solo, continui ad esserlo e, che ti piaccia o no, sei condannato a vivere questo stato di cose. E chi se ne fotte se piangi, se sei triste: la gente che ha già tutto non ha tempo di pensare a te e ai tuoi vuoti.

E siccome nessuno comprende, nessuno condivide, resti seduto in mezzo a questo vuoto, e aspetti neppure tu sai più che cosa…

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