Una vergognosa notizia arriva dalla provincia di Palermo: ha abusato di un bambino comprando il suo silenzio con cinquanta centesimi e, non contento, quando è stato scoperto, ha tentato di insabbiare la vicenda con 30.000 euro alla famiglia.
Una storia che affonda le sue radici nel difficile background culturale che fa da cornice alla vicenda: la famiglia del bambino, infatti, è povera, e quel povero bimbo ha pagato le spese di quei silenzi, prontamente reiterati grazie a quei cinquanta centesimi, e qualche caramella.
Una vergogna che non ha dimensione nella sua gigantezza, in cui si fonde la mancanza di dignità di uomini, di rispetto, di tutto quanto sia “logico”, in una storia che, di logico, ha davvero poco.
Penso a quel povero bimbo: quel piccolo che non aveva colpe, in quel terribile “gioco”. D’altronde, per lui quello non era altro che un gioco. Un gioco che lascia, semplicemente, sgomenti…