Da Windows a Linux: secondo giorno di test

Da Windows a Linux - Secondo giorno di test

Continua la saga del mio epocale sbarco da Windows a Linux: scopriamo cos’è accaduto questa volta e come sono andati i test…

Continua la saga del mio sbarco quasi “epocale” da Windows a Linux: come vi avevo raccontato nei test del primo giorno, sto iniziando delle prove giornaliere per capire cosa vada per il verso giusto e cosa non vada affatto.

Questa volta ho testato Zorin sul portatile: principio di funzionamento – ormai lo sappiamo – è sempre e rigorosamente lo stesso, ovvero chiavetta realizzata con “Rufus” contenente la ISO del Sistema Operativo ed avvio del PC tramite Pen Drive.

Questa volta, a differenza di quanto accaduto con il PC fisso, la ISO riconosce immediatamente la lingua italiana e mi invita a voler provare la versione “live”, ovvero quella dalla Pen Drive, oppure installare direttamente il Sistema Operativo al posto di quello attuale: dopo un paio di secondi, appare il solito, meraviglioso, Desktop azzurro, che vedete nell’immagine a corredo di questo post, ma questa volta l’affare si complica.

Appare subito chiaro, infatti, che non funziona la scheda Wireless, ed è una cosa – a quanto ho letto dai vari forum – estremamente comune, considerando che i driver sono fin troppo specifici e non vengono installati con il Sistema Operativo: parte, così, una disperata ricerca del driver mancante.

In teoria, esiste un’apposita utility che, partendo dai driver per Windows XP, permette di installare automaticamente il driver stesso e far funzionare la periferica, ma il portatile è troppo nuovo ed i driver per Windows XP – logicamente – non si trovano: non resta che ricorrere al buon vecchio metodo dell’affidarsi a Google.

Scorrendo vari forum, mi accorgo che, tramite terminale, posso conoscere il tipo di driver relativo alla mia scheda Wireless: trattasi di Driver Intel Wireless Dual Band. Basta, quindi, recarsi sul sito del produttore e scaricare la versione per Linux. A questo punto, un normale utente di Windows farebbe partire un eseguibile e i driver si installerebbero: su Linux non è così. Qui, infatti, i driver in questione vanno copiati nella cartella “/lib/firmware”, ma tale cartella non è accessibile all’utente base, ma solo al cosiddetto “Super User”, ovvero l’utente che ha accesso completo al PC e a tutti i suoi file. Fondamentalmente è una potente proceduta di sicurezza che impedisce a chiunque di mettere le mani ai file e modificarli a piacere.

Qui scattano un po di problemi, specialmente se si è davvero principianti e non sia l’esperienza che ho io, maturata negli anni (non è immodestia, è un dato di fatto: è chiaro che un utente che usa Linux per la prima volta nella sua vita e non sa nemmeno cosa sia un terminale fa prima a spegnere il PC e andarsene ai giardinetti pubblici! N.D.Giomba): in questo caso, la copia dei file va fatta tramite terminale, ovvero tramite il comando “sudo cp nomedelfile /lib/firmware”. In buona sostanza, stiamo dicendo al terminale di copiare il file del driver dalla cartella in cui lo abbiamo scompattato alla cartella dei firmware, ma a dare l’input è, appunto, il “Super User” (“sudo” significa SuperUserDo).

A questo punto riavvio il PC e il wireless viene riconosciuto ma non si accende lo stesso: sapete perché?

Come molti di voi sapranno, infatti, sui portatili l’antenna wireless si attiva spesso tramite i cosiddetti “Tasti Funzione”; o “FN”: ebbene, il tasto FN non viene in alcun modo visto da Linux. A detta del mio vicino, di cui vi ho parlato nel post precedentesi tratta solo di impostare la tastiera americana anziché quella italiana, ma la verità la scopriremo nel prossimo test.

…E tutto questo è solo l’inizio… Figuriamoci il resto! (Ad onor del vero, però, devo dire che in due orette sono riuscito, realmente, a far tutto da solo e senza aiuto di nessuno: questo è un dato da sottolineare…)

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