Di quelle notti insonni, perse nei ricordi, perse nei pensieri, perse nel vuoto di un tempo che sembra non avere una dimensione…
Di quelle notti insonni, nel vuoto di un silenzio così pesante…
A volte la mente torna indietro a quelle notti insonni: sto parlando di quelle notti in cui il soffitto diventa un’immensa lavagna su cui si disegnano le ombre della strada, le auto che sfrecciano nel silenzio del vuoto, i raggi della luce artificiale che filtrano dalle finestre, mentre sai che dovresti dormire e riposare ma la mente non la pensa proprio come te… Torno indietro al ricordo di notti passate a pensare, a riflettere, a cercare di comprendere, capire, e dare un significato al comportamento degli altri, per le azioni che mi hanno fatto soffrire, ad un tempo in cui nessuno si accorgeva delle mie lacrime, del pianto in quelle serie buie, trascorse a camminare da solo lungo i marciapiedi per distrarre la mente… Poi, torno ancora più indietro, ad un pomeriggio di fine primavera, trascorso ad osservare il cielo e la sua luce sempre più presente, sempre più duratura: camminavo parlando con un amico, ed osservavo quel tramonto che sembrava così lontano, mentre nell’aria gli odori erano totalmente differenti, e mischiavano i fiori all’odore dei sogni e delle speranze… E ancora, la mente viaggia ad una sera con la luna piena, seduto su una panchina ad osservare il vuoto e del silenzio della città: era una notte serena, trascorse in mezzo ad una strana sensazione di tranquillità, che nemmeno io riuscivo a spiegarmi. Un sabato sera insolitamente vuoto, con la città che sembrava essere andata altrove, mentre noi continuavamo a parlare, raccontare, a descrivere le nostre speranze ed i nostri desideri. Non mi rendo neanche conto che, molto lentamente, si è fatta l’alba, e dalla finestra le luci artificiali hanno preso il posto della prima luce del mattino: il cielo si è colorato molto lentamente, ma dentro di te rimane un dolore, un dolore profondo ed una sofferenza nascosta, che molte persone non riescono neanche a vedere e ad immaginare.
Mi volto dall’altra parte, ma i pensieri mi seguono. E mi perdo nel vuoto di questo primo mattino…