Distrutto dal vuoto

Distrutto dal vuoto

Distrutto dal vuoto, come le volte in cui la gente non ha fatto altro che farti soffrire, mentre cercavi di sollevarti ancora una volta…

Distrutto dal vuoto, come tutte quelle volte in cui hai sempre dovuto trovare il modo di rialzarti…

A volte, ripenso a tutte le volte in cui sono stato distrutto dal vuoto: restavo ore intere ad attendere, ad aspettare, e i pomeriggi d’estate mi sembravano infiniti, vissuti dentro una gabbia senza confini che ti lasciava addosso solo tanta tristezza, che ti teneva dentro il silenzio, dentro i pensieri rimasti senza voce, come urla forzate in gola. Ripenso a quanta sofferenza ho potuto patire per colpa della gente: pensavo che lo stesso amore, gli stessi sentimenti, gli stessi frangenti fossero condivisi tra quella gente in cui avevo riposto le mie speranze. Però, più il tempo passava e più mi rendevo conto di quanto superficiali potessero essere le persone, di quanto stupidamente indifferenti potessero essere, asettiche, insensibili al dolore cagionato agli altri. Ricordo soltanto la sensazione del distacco: le cicatrici lasciate dall’abbandono lasciano segni interiori che non vanno via così facilmente, che puoi sicuramente curare, perché sai che hai il dovere di andare avanti e non fermarti per nessun motivo al mondo, ma dentro te rimangono solchi che il tempo non può cancellare, come pesanti eredità di un dolore che ti ha cambiato irrimediabilmente. So soltanto che si cambia e non si è più gli stessi: il mondo intorno a te diventa differente, i colori e le sensazioni cambiano, tu stesso cambi e non sei più la stessa persona, perché cominci ad illuderti sempre di meno, perché chiudi sempre più il cuore, perché di sofferenza ne hai provata fin troppa. Anche se il tempo è passato, mi sembra di sentire ancora adesso il dolore di un tempo che sembrava non passare mai, dei giorni che, lentamente, sfiorivano come le stagioni, mentre il tempo passava inesorabile e non avevi altro da fare se non vivere in quella gabbia invisibile, in un labirinto infinito che non ha confini a vista d’occhio, ma dentro il quale continuavi a sentirti perduto. Certi dolori ti rendono una persona diversa, e, anche se non vuoi, ti cambiano in maniera irreparabile, senza che tu possa fare nulla: i segni che ti restano dentro sono cicatrici che ti porti appresso per tutta una vita.

Perché certi dolori che la vita ti ha inferto, puoi comprenderli soltanto tu.

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