Elettrodomestici, stop alla "fine programmata"

La Francia dice stop alla cosiddetta “fine programmata” degli elettrodomestici: scopriamo di cosa si tratta.

Ne avevamo parlato già nel 2013, quando affrontammo lo spinoso argomento della cosiddetta “fine programmata” degli elettrodomestici: ricordiamo che, con questa parola, si indica la sgradevole abitudine, da parte dei produttori, appunto, di elettrodomestici, di far si che quest’ultimi si rompano ad una determinata data – guarda caso – dopo la fine della garanzia. Una sorta di “data di scadenza”, tale per cui un elettrodomestico potrebbe anche durare trent’anni, ma dopo tre, oppure quattro, finirà, irrimediabilmente, con il rompersi senza ulteriori possibilità.

Una pratica scorretta e fastidiosa, a cui la Francia ha deciso di dare uno stop in maniera decisamente radicale, prevedendo due anni di carcere e 300.000 Euro di multa per chi mette in atto una vera e propria truffa penalmente perseguibile.

Si parla di elettrodomestici, è vero, ma si parla anche di stampanti programmate per bloccarsi dopo determinati cicli di stampa, oppure di automobili programmate per non essere più efficienti al raggiungimento di un determinato chilometraggio. Peggio ancora, si parla di cellulari che diventano lenti il giorno della presentazione delle nuove versioni di determinati modelli, attraverso l’invio di aggiornamenti appositamente studiati per “danneggiare” i vecchi modelli, invogliando all’acquisto delle nuove versioni.

Insomma: una pratica decisamente truffaldina e scorretta. Si spera, adesso, che altri Paesi, dopo la Francia, decidano di introdurre questo tipo di reato, affinché i consumatori non diventino “pedine” nelle mani delle Major!

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