Hanno abbattuto l'albero dei miei ricordi ...


La notte era fresca . Il tempo sembrava leggero come una piuma che svolazza in aria , che sembra immobile ma in realtà si muove …
In lontananza vedevo le luci dell’autostrada , i fanali che correvano , le luci rosse , ma erano silenziose . Non c’era nulla che turbava quella pace . Cantava il grillo sull’albero , era felice .
Poi , quel temporale .
Era state , e nessuno avrebbe potuto pensare che quell’albero , grande , maestoso , che tanti ricordi mi aveva donato , potesse cader giù , in silenzio , senza fiatare , come un pugnale che colpisce in silenzio , che come la neve non fa alcun rumore quando cade giù , senza più vita …
Eppure , era lì , a terra , stremato , senza più forze , con le sue foglie , i suoi rami …
L’ho visto ieri , e sentivo dentro di me la tristezza di aver perso tanti ricordi , che sebbene rimangono indelebili nel cuore , finiscono insieme a quelle foglie e a quei rami , che non rivedrò mai più …
Ricresceranno , è vero , ma non sarà più lo stesso .
Quell’albero per me significava tanto : segnava il mio tempo in simbiosi con la natura , con le stagioni che cambiavano .
Quando mi alzavo al mattino , vedevo le foglie rosse a terra , quando d’inverno aprivo la finestra e un onda gelida mi correva incontro . Quando poi arrivava l’estate , nei primi pomeriggi caldi ed assolati di maggio , tornando da scuola , vedevo i fiori rossi che crescevano alti , e il sole che filtrava dalle sue foglie grandi sotto il cielo azzurro .
Quando l’aria , poi , si faceva fresca , specialmente nelle fredde mattine d’inverno , magari in un giorno di vacanza , l’odore delle sue foglie diventava un connubio di emozioni nell’aria .
Quando finiva l’anno , e venivano sparati i fuochi d’artificio , si vedeva quell’arcobaleno di mille colori filtrare attraverso i rami .
Poi arrivava l’estate , e i vecchietti si sedevano sotto i suoi rami , con le loro seggioline di legno , per trovare refigerio dal caldo estivo …
Hano dovuto tagliare tutto , non ci è rimasto più niente : “è diventato pericoloso” , han detto .
Son venuti con le motoseghe , non ci è rimasto più nulla : vederlo adesso morto , spoglio , mi da tanta tristezza …
Non volevo vedere , non volevo sentire : quando sono arrivati con le motoseghe , nell’aria ho sentito ancora l’odore delle foglie , e dentro me avanzava la sensazione dell’addio .

Era come se quell’albero , quelle foglie , quei ricordi volessero dire “addio … Ce ne andiamo così in silenzio …”

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