Ho imparato a difendere il mio diritto ad amare come dico io, ed è una grande soddisfazione, oltre che una grande conquista!
Ho imparato a difendere il mio diritto ad amare come dico io. Ed è qualcosa che ti rende davvero più forte!
Posso dire con grande orgoglio e soddisfazione di aver, finalmente, imparato a difendere il mio diritto ad amare come dico io, nel modo che dico io e con le regole che dico io e che mi rendono felice! In passato sono sempre stato legato a quei brutti, immeritati e vergognosi sensi di colpa che gli altri usavano per dirottare il rapporto sulle regole che cercavano di impormi, e, forse per paura di perdere quelle persone, finivo con il fare ciò che mi imponevano, sminuendo il mio volere e ciò che mi rendeva veramente felice. Poi, dopo tante esperienze, e dopo aver sofferto tanto a causa di tutta quella gente senza scrupoli, senza rispetto, senza cuore e senza nessuna dignità morale, ho capito che ho tutto il diritto di pretendere un amore a mia misura, che ho tutto il diritto di amare a modo mio e come voglio io, e che ho tutto il diritto di pretendere un amore che rispecchi quello che cerco e nel modo in cui lo cerco. E badate bene: non poca gente cerca ancora di “prendermi al laccio” attraverso i sensi di colpa, attraverso il farmi sentire sbagliato, attraverso il cercare di dimostrare che il mio diritto ad un amore vero, che rispecchi i miei desideri e le mie necessità, sia una forzatura, una pretesa, una prepotenza a cui non ho diritto. Ma non questa volta. Stavolta ho imparato ad essere forte e risoluto, specialmente nella difesa di quello che è veramente importante per me: so di essere nella ragione e so che è mio pieno diritto pretendere di trovare un amore che sia davvero ciò che sto cercando, senza mezzi termini o senza compromessi. E questa volta io non ci casco e non ci cascherò per nessun motivo al mondo: se mi fa stare bene, e se per me è giusto, io porterò avanti le mie posizioni, checché ne dica quella gente che cerca di inculcarmi quegli stupidi e disonesti sensi di colpa. Mi dispiace ma questa volta vi è andata male. Non sono più la persona a cui pestavate i piedi, o che pensavate di poter muovere come una marionetta. La musica è cambiata.
E adesso la dirigo io.