I giorni della paura, persi nell’angoscia del niente che cambia, e di un futuro che riesci a vedere sempre di meno…
I giorni della paura, nel vuoto di quel dolore silenzioso ma presente…
Credo che tutti noi, anche se è difficile ammetterlo, abbiamo vissuto i giorni della paura: mi riferisco a quei giorni fatti di incertezze, in cui non sai cosa poter fare, come poter agire, come poter cambiare tutto quello che non va, e questo grande mix di situazioni finisce con il crearti un grande senso di angoscia, come una morsa, come una tenaglia che non riesce ad allentare la sua presa su di te. Cerchi di distrarti, speri che il tempo passi presto e che si trovi una soluzione, ma quando resti da solo, quando tutto va via e finisce, i pensieri ritornano prepotenti e più forti di prima, e ti ritrovi ancora immerso in quelle brutte sensazioni, catapultato all’interno di quella angoscia da cui non sai uscire, dentro quel gorgo oscuro che non riesci a scalare, anche se lo faresti a mani nude pur di ritrovare serenità e speranza verso un futuro che vedi sempre di meno… Le giornate trascorrono e si accumulano una dopo l’altra, e tu cerchi di trovare quelle soluzioni che purtroppo non arrivano: ti guardi intorno, cerchi di muoverti, di reagire, di superare, di guardare oltre, di credere che domani andrà meglio, che il tuo bene ti sarà riconosciuto, che i tuoi sforzi non sono e non saranno mai vani… È solo che la vita continua a scorrere, ed è sempre più difficile credere che le cose possano andare diversamente da così: quell’ansia, quella paura non ti lascia, non ti permette di essere sereno, non ti permette di trovare quella gioia e quella speranza necessaria ad affrontare la vita e le giornate nel modo più felice possibile. La solitudine che senti diventa forte, specialmente perché ti rendi conto che di soluzione non ce ne sono: il silenzio diventa l’unica musica capace di far da cornice a queste giornate di grigia angoscia…
Tutto intorno è silenzio. E fa male.