Ictus, la dieta mediterranea espone maggiormente a tale rischio?

Ictus e dieta mediterranea

Ictus maggiormente “insistente” per colpa della dieta mediterranea? Gli esperti si interrogano in tal senso: scopriamo i dettagli.

Ictus maggiormente presente nella vita degli italiani per colpa della dieta mediterranea: un’ipotesi ventilata dagli esperti, che, di fatto, andrebbe a sovvertire totalmente quanto si è creduto fino ad ora circa le virtù benefiche notoriamente ed universalmente accettate.

Dal dipartimento Malattie cardiovascolari, dismetaboliche e dell’invecchiamento dell’Istituto Superiore di Sanità spiegano:

L’Italia è un Paese ad elevato rischio di ictus sia per la sopravvivenza più elevata rispetto ad altri Paesi (l’ictus colpisce in età più avanzata rispetto alla cardiopatia ischemica), sia per alcune caratteristiche comportamentali”. Nel mirino paradossalmente la dieta mediterranea, che da sempre la medicina indica come un regime alimentare sano ed equilibrato. Una dieta, però, caratterizzata da un elevato consumo di sale, fattore non indifferente nello sviluppo di ipertensione arteriosa, di malattie cardio-cerebrovascolari, di patologie renali, di tumori del tubo digerente, di osteoporosi. La ricerca epidemiologica ha dimostrato che più del 50% degli eventi può essere prevenuto e, considerando le dimensioni epidemiologiche di questa patologia, l’impatto socio-economico e le sue conseguenze in termini di mortalità, disabilità e disturbi della capacità cognitiva, diventa fondamentale implementare azioni di prevenzione a livello di popolazione generale, sia sulle persone ad elevato rischio e su coloro che hanno già avuto un evento. Per coloro che già hanno avuto un evento cardiovascolare o soffrono di episodi di fibrillazione atriale esistono oggi terapie molto efficaci che permettono di vivere con una buona qualità di vita; tutti questi trattamenti però sono più efficaci e ci permettono di vivere meglio se accompagnati da stili di vita sani. È stato osservato ad esempio che persone che hanno episodi di fibrillazione atriale, durante i mesi estivi registrano meno episodi, così come durante i fine settimana. Un andamento che rispetta l’aumento del movimento: in estate, come durante i fine settimana si tende a svolgere più attività fisica che durante la stagione invernale.

Chi ha, quindi, ragione? Gli esperti se lo stanno ancora chiedendo, ma, intanto, hanno gettato un’ombra decisamente non indifferente sulla tanto discussa “dieta mediterranea” e sui suoi effetti per la salute…

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